“De Angelis non ha chiarito proprio nulla”

Fabiana AttigCIVITAVECCHIA – Non si fa attendere la controreplica del movimento Freedom sull’illegittimità della costituzione delle holding dopo la risposta giunta ieri dall’Assessore De Angelis.
“Quella del Comune in realtà non è una risposta – afferma il Coordinatore Fabiana Attig – ma è assolutamente fumosa ed evasiva. De Angelis, nella fretta di dimostrare all’ex reuccio del porto, le sue capacità, inconsapevolmente ha dimostrato egli stesso l’illegittimità della intera vicenda della Holding Spa”.
Ciò a cui l’Assessore ha fatto riferimento è, infatti, il comma 12 del citato art.23 bis della legge 133/2008, che invece, nell’opinione di Freedom, non ha nessun nesso con quanto gli era stato richiesto, in quanto esso recita: “Restano salve le procedure di affidamento già avviate alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”, mentre a suo dire la questione si dipana secondo il movimento lungo i commi 4 e 9 dello stesso articolo.
“I commi in oggetto – ribadisce Attig – esplicitano che i soggetti titolari della gestione di servizi pubblici locali non affidati mediante le procedure competitive non possono acquisire la gestione di servizi ulteriori: il comma 4, in particolare, obbliga le amministrazioni, soprattutto quelle con popolazione superiore a 50.000 abitanti, a richiedere un parere preventivo all’autorità garante della concorrenza e del mercato, così come anche richiamato da numerose sentenze emesse in materia. Dunque, se tale parere esiste, può tranquillamente renderlo pubblico. Ora, a meno che l’assessore non abbia un’altra delibera, rispetto a quella in nostro possesso, le ipotesi sono due: o De Angelis non conosce l’italiano, o non sa come si effettuano le procedure di affidamento. In entrambi i casi c’è poco da stare allegri!”.
In tale opinione, secondo Freedom, la Delibera 29 del Comune cui ci si riferisce sarebbe solo un semplice atto di indirizzo in cui si rende nota la volontà politica dell’amministrazione comunale di riorganizzare i servizi pubblici locali e di dare contestualmente mandato al sindaco di recedere, in sede di Assemblea, dal Consorzio Acquedotto Mignone con retrocessione del ramo di attività di pertinenza del Comune.
“Nel testo del Pincio – prosegue la Attig – non vi è nessuna traccia di affidamento di alcun servizio, tanto è vero che nella stessa delibera si evince che il Comune non sa se affidare i servizi interamente in house o pubblico privato, dal momento che vi si legge ‘Che il partner privato potrà essere (ai sensi di legge) un socio-gestore, un socio gestore-fornitore, un socio-finanziatore’. Sempre nella stessa delibera, inoltre, non si approva né atto costituivo, né statuto, né contratto di servizio, né patti parasociali.  Quindi, secondo il ragionamento, bizzarro, di De Angelis, nel 2007 il comune avvia un procedimento di affidamento e, proprio in virtù di questo l’assessore invoca il famoso comma 12 dell’art. 23 bis. La domanda che poniamo a De Angelis è: verso quale soggetto indirizza l’avvio del procedimento? Verso la Holding Hcs? Ma ricordiamo che questa non esisteva, in quanto si è costituita soltanto un anno dopo!”.
Pertanto la polemica tra De Angelis ed il movimento Freedom è ben lungi dall’essersi spenta con la replica del Comune. Tanto più che la Attig rilancia, aprendo la strada ad una prosecuzione della disputa.
“Quali atti – conclude – dovremmo leggere meglio? Forse quelli non pubblici? Vede, assessore, forse lei dovrebbe leggere meglio le disposizioni di legge che, se ci consente, sono un pochino più precise degli atti che produce la sua amministrazione. Per quello che concerne l’argomento, rimaniamo fermi sulla nostra linea: la costituzione delle Holding è in perfetta violazione di legge. Invece non rispondiamo allo scomposto attacco di HCS s.p.a., all’interno della quale forse qualcuno ha paura di perdere posizione. Siamo convinti, così come sempre avvenuto, che alla fine avremo ragione e che il comune dovrà tornare sui propri passi”.