Casaccari e querele

CIVITAVECCHIA – Egregio direttore,
ho preso visione del suo articolo, apparso sul suo giornale in data 12 gennaio, con il quale si è dilettato all’insulto gratuito del sottoscritto e dei rappresentanti del mio partito diversamente candidati nella lista delle prossime elezioni politiche e regionali, definendoli dei “casaccari”. Nel leggere la sua firma ho avuto l’opportunità di ricordarmi che lei, eletto in passato nelle liste dei Ds nel consiglio comunale di Civitavecchia e gia’ segretario politico dello stesso partito, fu tra i principali protagonisti della subdola defenestrazione della giunta Saladini, che fu una giunta di centrosinistra. Le firme raccolte per cacciare Saladini erano il risultato di un’azione congiunta dei consiglieri di destra e alcuni consiglieri di centrosinistra, tra cui lei. Mi farebbe cosa gradita conoscere quale casacca indossava lei in quella occasione: di destra? Di sinistra? O di quale altra entità intrigante secondo antiche costumanze e consuetudini? Questo per significarle che la veste di fustigatore di costumi non le compete. Mi sono sempre chiesto e continuo a chiedermi circa le origini di talune singolari morali, propinate in società da certuni moralizzatori, sicché viene da chiedermi: “Ma chi mai avrà moralizzato questi moralizzatori?” Certamente qualche immorale!
In attesa di verificare se lei avrà o non avrà il coraggio di pubblicare questa lettera, le voglio rendere noto che ho già conferito al nostro avvocato di fiducia, insieme ai colleghi ingiustamente insultati, il mandato ad adire le vie legali con la conseguente richiesta risarcitoria per il danno subito, che peraltro crea grave pregiudizio al corretto svolgimento e esito della campagna elettorale, al fine di tutelare il buon nome e la reputazione cristallina e chiara di cittadini certamente onesti quali noi siamo. Altresì ho già avuto premura di esporre l’accaduto al consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del quale sono membro, al fine di intraprendere tutte le azioni cautelative di rito.
Cordiali saluti

Alfredo Esposito

E perché mai non dovrei avere il coraggio di pubblicare la sua replica Sig. Esposito? Al di là del diritto di replica, che questo giornale concede sempre a tutti, ho trovato la sua lettera estremamente spiritosa; utile soprattutto a far trascorrere una serata divertente ai nostri lettori e a qualificarla ulteriormente come esponente politico.
Dunque vediamo. Dove sarebbe la diffamazione nell’utilizzare il termine “casaccaro”? Secondo il vocabolario della lingua italiana questa parole sottende il cambio di casacca politica da parte di qualcuno; ovvero si vuole indicare colui che abbandona un partito per aderire ad un altro. Si ritiene estraneo a questa dinamica Sig. Esposito? C’è qualcosa di falso in quello che ho scritto?
Veniamo poi alle sue amenità sulla Giunta Saladini. Il falso (a proposito, sono tentato di querelarla anche io!) lo asserisce lei quando afferma che fui eletto nelle liste dei Ds. Forse non ricorda che mi candidai e fui eletto nella “Lista per Marco Piendibene Sindaco” e non nella lista dei Ds, di cui non condividevo la scelta a sindaco di Gino Saladini. Mi candidai quindi in un opposto schieramento, venni eletto come Consigliere di opposizione e svolsi fino in fondo il mio ruolo di opposizione all’Amministrazione Saladini, non condividendone politiche e dinamiche, votandone la sfiducia. Come vede un comportamento all’insegna della coerenza. Non sono stato certamente eletto nello schieramento di un Sindaco per poi sfiduciarlo passando all’opposizione, come invece hanno fatto in passato diversi esponenti politici. Questo sì sarebbe un comportamento da “casaccaro”. Lei per caso ne sa qualcosa? Vero è invece, avrebbe potuto dirlo ma lo scrivo con assoluta tranquillità io, che in quella sfiducia al Sindaco Gino Saladini si manifestarono a mia insaputa contatti tra parti della sinistra cittadina e l’allora Presidente dell’Autorità Portuale Gianni Moscherini. Questo fatto, di cui ero all’oscuro, mi rattristò e deluse enormemente, facendomi cosciente della mia ingenuità politica; ed è per questo che da quel momento mi sono ritirato dalla militanza di partito e dalla vita politica in senso dirigenziale e amministrativo, perché credo che nella vita sia importante prendere coscienza dei propri limiti e farsi da parte quando è il momento. Preciso comunque che fino ad oggi in tasca ho avuto sempre e solo una tessera di partito: quella del Pds-Ds. Per rispondere alla sua domanda, quindi, posso facilmente dire che nella mia vita sono sempre stato di sinistra: lei piuttosto è di sinistra, di centro o di destra? Francamente non l’ho ancora capito.
Infine veniamo ai suoi bellicosi propositi giudiziari. Aspetto con ansia il processo per presunta diffamazione, se mai ci sarà, perché dubito fortemente che la sua querela su questo mio cattivissimo articolo riesca ad arrivare quantomeno in fase dibattimentale. Comunque se lei ha soldi da spendere così tranquillamente per gli avvocati non posso che invidiarla. Tremo invece all’idea dei provvedimenti che il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti prenderà nei miei confronti dopo il suo esposto. Sicuramente convocheranno un’apposita seduta per deliberare la mia punizione.
Prima di salutarla, comunque, in realtà sento il dovere, per quella correttezza di informazione che lei mi rimprovera, di integrare l’articolo incriminato. Un attento lettore mi ha fatto notare infatti che, prima di aderire alla Destra, un tale Alfredo Esposito aveva aderito poco tempo fa anche a Futuro e Libertà per l’Italia. E’ sicuramente un suo omonimo vero?

Marco Galice- Direttore responsabile Centumcellae News