CIVITAVECCHIA – L’aula Pucci piena. E’ stato questo il saluto di Civitavecchia al presidente del PD Rosy Bindi, intervenuta ieri in città nel primo appuntamento di rilievo organizzato dai democratici in questa lunga corsa verso le elezioni amministrative della prossima primavera. La Bindi ha espresso per prima cosa soddisfazione per le dimissioni di Berlusconi, parlando della fine di “un governo incapace” e della necessità di ridare dignità all’Italia in Europa: Lla ricetta per uscire dalla crisi non è scappare dall’Europa, ma renderla più forte ” ha dichiarato il presidente Democratico, sottolineando l’importanza di uscire dalla crisi senza perdere il principio della solidarietà.
Ha aperto l’incontro il segretario locale Patrizio De Felici il quale ha ricordato come il governo Berlusconi abbia sempre negato la crisi e dicendosi favorevole al governo tecnico, necessario in questa fase convulsa.
Il segretario della Giovanile Democratica Stefano Giannini ha ricordato invece il ruolo avuto dall’opposizione nella caduta del governo, rimarcando come, in questo momento di grande distacco delle persone dalla politica, “è ancor più necessario fare uno sforzo di ascolto e di partecipazione”.
Presente anche l’onorevole Tidei che, da candidato Sindaco alle primarie del centrosinistra, si è a sua volta soffermato sulla situazione locale definendo drammatica la realtà attuale civitavecchiese a causa principalmente “dall’incapacità amministrativa dell’attuale maggioranza di destra” che “ha prodotto 4 anni di nulla”. Tidei ha elencato alcuni dei punti elettorali del Patto per la Città, “dall’oceanario in giù, una montagna di promesse non mantenute”.
L’assessore provinciale Rita Stella, infine, ha ricordato, “a fronte dello sfacelo lasciato da Berlusconi e Moscherini”, l’esempio di buona amministrazione offerto dalla provincia di Roma. La Stella ha poi fatto riferimento al difficile ruolo del neopresidente del Consiglio Monti che “dovrà ridare speranza al paese”; similmente “anche a chi amministrerà Civitavecchia spetterà il compito di riportare la città al posto che le compete”.
Simone Pazzaglia