CIVITAVECCHIA – Ancora fumi inquinanti nel Porto cittadino. E lo scenario determinatosi nel tardo pomeriggio di ieri, complice il cielo terso per la bella giornata, è stato di quelli davvero inquietanti. Un’ennesima coltre di fumo nero, stavolta di dimensioni assai più estese rispetto a quelle più abituali, si è infatti addensata sopra lo scalo per spostarsi poi lentamente sopra la città, direzione S. Liborio. A provocare la fuoriuscita di fumi, con tutta probabilità, due navi ormeggiate in Porto: la nave da crociera Happy Cruise e la nave traghetto della Moby Lines, come testimonia il Consigliere comunale dell’Idv Vittorio Petrelli, repentino nel denunciare questa mattina l’accaduto e ad annunciare una nuova sferzante missiva alla Regione Lazio e a tutti gli organi amministrativi ed istituzionali deputati ad un controllo dell’ambiente che, in questo caso, sembra veramente latitare.
“Poiché tali fenomeni sono destinati a ripetersi fintanto che non ne siano rimosse le cause che li determinano e che non siano presi provvedimenti organizzativi finalizzati a predirne l’occorrenza e mitigarne gli effetti – afferma infatti l’esponente di minoranza nella sua lettera – è necessario ed urgente che i responsabili cessino di assumere atteggiamenti di indifferenza e disinteresse, per fenomeni saltuari anche perché purtroppo nei giorni di agosto hanno assunto un carattere di preoccupante periodicità. Appare evidente come i frequenti episodi di fumosità nel Porto richiedano un’attenzione particolare da parte di Arpa; l’assenza di commenti o di analisi di tali fenomeni anche da parte degli Osservatori ambientali, operanti nel Distretto industriale di Civitavecchia, nati in occasione della riconversione della centrale di Torrevaldaliga nord, palesano come essi stiano tradendo le aspettative e le motivazioni per le quali sono state costituiti, seppure le responsabilità del Consorzio della gestione dell’osservatorio ambientale sono abbondantemente maggiori per l’impiego di ingenti fondi Enel con periodicità annuale”.
La proposta di Petrelli è quella di un Presidio multizonale dell’Arpa, anche a tempo determinato, “finalizzato al progetto di mitigazione della pressione ambientale del Porto, che potrebbe essere finanziato con quelle risorse o parte di esse. Un soggetto che può garantire un’efficace azione correttiva al fenomeno anche in virtù delle responsabilità giuridiche del proprio operato”.
“I soggetti responsabili devono impegnarsi fattivamente per rimuovere le cause di tali fenomeni – conclude il Consigliere dell’Idv – come è già avvenuto o sta avvenendo in varie altre realtà portuali italiane grazie ad una sinergia istituzionale e collaborare in modo trasparente con la popolazione ed i suoi rappresentanti al fine di migliorare la qualità dell’ambiente locale. Per fare questo è necessario costituire da subito un tavolo tecnico che, ci auguriamo, possa cominciare i propri lavori già dalla prima decade di settembre”.