“Perché i nostri amministratori non dichiarano il loro patrimonio?”

comuneCIVITAVECCHIA – “Perché i nostri amministratori non dichiarano il loro patrimonio?”. A porre il quesito è l’esponente dell’Idv Vittorio Petrelli, che ricorda come l’obbligo della pubblicità patrimoniale per i titolari delle cariche elettive fosse un impegno inserito nel programma elettorale dell’attuale maggioranza, ribadito tra l’altro dal recente Decreto legge 174 approvato lo scorso 10 ottobre (Disposizioni in materia di finanza degli enti territoriali), che peraltro estende tale obbligo anche ai comuni fino a 10.000 abitanti. Un dovere che, soprattutto in questi momenti di grave crisi della politica e di forte disaffezione dei cittadini dalle istituzioni, con i recenti scandali che hanno coinvolto la Regione Lazio e quella Lombardia, sarebbe quanto mai opportuno rispettare.
“A febbraio dello scorso anno – ricorda Perelli – ai sensi dell’art. 9 del vigente regolamento del Consiglio comunale, ho presentato una proposta in merito (lasciata cadere dall’Amministrazione Moscherini), il regolamento della pubblicità patrimoniale presentato e tutti i moduli ad esso connesso è ispirato a quello vigente nel Comune di Grosseto. Mi auguro che gli obblighi e le scadenze imposti dal nuovo DL siano di stimolo per ridiscutere la situazione degli amministratori degli enti locali. Facendo eco alla mia richiesta pubblica di porre fine alle questioni di illegittimità pendenti sulla nostra Amministrazione, Tidei stesso ha affermato: ‘tale azione di trasparenza va effettuata in osservanza della legge n. 144 del 1982 (ma è la 441) ma, ancora di più, per rispetto dei cittadini, dei disoccupati e delle famiglie che stanno soffrendo condizioni di particolari difficoltà per effetto delle ricadute della crisi economica. Vale per il futuro ma ancora di più dovrebbe valere per il presente, per il sindaco in carica, componenti della giunta, consiglieri uscenti. Questo perché tutti possano dimostrare che hanno operato nell’esclusivo interesse della città e dei cittadini’”.
Dalle parole si passerà ai fatti?