Resta ancora molto critica la situazione a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, dove infuria una guerra civile e dove sono impegnati i volontari di Emergency.
Nell’ultima settimana gli scontri armati hanno causato oltre 600 morti e sono circa 40 mila i profughi che cercano protezione nell’area dell’aeroporto dalle rappresaglie dei miliziani in città.
In alcune zone sono in corso operazioni di disarmo da parte delle truppe francesi e del Fomac, la forza di interposizione africana: lo scorso 12 dicembre ci sono stati scontri a fuoco a Miskine, un quartiere a nord di Bangui. Vicino al Parlamento, dove si trova il Centro pediatrico di Emergency, la situazione è per ora sotto controllo.
“Dal 13 dicembre abbiamo cominciato a ricevere più pazienti – comunicano i volontari dell’associazione umanitaria – si tratta di bambini piccoli che hanno bisogno di cure urgenti per malaria e infezioni alle vie respiratorie non curate in questi giorni di scontri. Nonostante le condizioni di grave insicurezza che hanno impedito a buona parte dello staff nazionale di raggiungere l’ospedale nelle fasi più intense del conflitto, il Centro pediatrico di Emergency è sempre stato aperto per garantire le cure necessarie ai bambini di Bangui e dell’area circostante”.