Nella giornata di ieri, a Milano, avrebbe dovuto iniziare ufficialmente la campagna anti-influenzale nazionale che invece ha subìto una brusca battuta di arresto, o meglio, anziché arrestarsi, la campagna di vaccini non è mai partita. A Milano sono stati infatti ritirate le 65mila dosi di vaccino prodotte dall’azienda Crucell e il Ministero della Salute ha confermato la notizia in una nota stampa in cui specifica anche, per tranquillizzare la popolazione, che “l’azienda produttrice dei vaccini in questione non è tra le prime che riforniscono il mercato. In queste ore al Ministero e all’Aifa si sta affrontando il problema. Altre aziende hanno assicurato la garanzia delle dosi necessarie in modo che non vi sia alcun problema per i cittadini. I vaccini sono estremamente controllati. I controlli sono ferrei e quando si rileva un problema, che può accadere, perché comunque si tratta di prodotti biologici, le aziende ritirano non solo i lotti sospetti, ma l’intera produzione. Non vi sono rischi per la salute e quello che si sta affrontando in queste ore è solo un problema organizzativo per reperire anche sul mercato estero da parte delle aziende produttrici tutte le dosi necessarie di vaccino antinfluenzale”.
L’allarme è partito dopo la comunicazione dell’azienda farmaceutica Crucell che avrebbe avvisato che le consegne dell’antinfluenzale Inflexal V erano bloccate poichè una serie di indagini interne avrebbero riportato risultati inattesi nei test. La casa farmaceutica ha dichiarato di aver agito “in considerazione del rischio residuo associato a due lotti, sebbene non vi siano indicazioni che la qualità e l’integrità degli altri lotti sia stata compromessa” e non potendo sapere se i risultati delle indagini interne arriveranno in tempo utile ha saggiamente e democraticamente suggerito di cercare un fornitore alternativo di vaccino. Ma la campagna di vaccino anti-influenzale 2012 appare più sfortunata delle altre. Appena partita ha registrato ritardi nelle forniture, il ciclo generativo del vaccino, che generalmente si conclude entro la fine dell’estate, è iniziato nei consueti tempi ma ha poi subito un’interruzione dovuta alla mancata disponibilità dei componenti necessari alla produzione ed ora il ritiro di 65mila dosi, garantendo il siero solo per una persona a rischio ogni tre. Ma la scarsità di iniezioni si estende su tutto il Paese, dato che è stato ritirato il 10% delle dosi che in tutta Italia solitamente si registrano, circa 10 o 12 milioni di dosi. Intanto in Trentino la vaccinazione slitta a novembre. Mentre anche la campagna ligure, che sarebbe dovuta partire il 25 ottobre, appare in difficoltà. Infatti ieri anche il principale fornitore della Regione Liguria, la Janssen Cilag Spa, ha comunicato la sospensione della consegna di Inflexal V dovuto al blocco della distribuzione della Crucell, da cui l’azienda si rifornisce. In tutta la regione Liguria secondo “Il Secolo” sono state ritirate 198mila dosi. Scrive “Il Secolo”: “Il brivido sta nei numeri perché alla Janssen Cilag la Regione Liguria aveva ordinato 168 mila dosi di vaccino sulle 400 mila necessarie. Da sola la multinazionale aveva il 40% dell’ordine, per un importo di circa 948 mila euro. Ed ora, alla vigilia della campagna di vaccinazione, la Regione Liguria si ritrova con una voragine nella fornitura e grandi difficoltà a reperire le dosi mancanti dagli altri fornitori, la Novartis e la Sanofi.” Il ministro della sanità Renato Balduzzi ha dichiarato che, in tutta Italia, le dosi di vaccino bloccate dalla azienda Crucell sono 2.361.632. “L’azienda – si legge in una nota del ministero della Salute – ha bloccato la produzione perché in 2 lotti su 32 del vaccino Inflexal V non hanno superato il controllo qualità aziendale: significa che l’azienda non ha inviato i vaccini al controllo di Stato, cui devono obbligatoriamente sottostare tutti i vaccini prima dell’immissione in commercio nel nostro Paese. Non ci sono in circolazione da nessuna parte, né in farmacia, né nelle Asl dosi di vaccino potenzialmente a rischio, perché mai alcuna dose è stata distribuita”, tranquillizzano dal Ministero, assicurando che il calendario della vaccinazione antinfluenzale prevista tra la metà di ottobre e la metà di dicembre non subirà ritardi. Nell’attesa che lo standby finisca e che i soggetti a rischio, bambini, anziani, malati cronici, donne in gravidanza e chiunque ne voglia usufruire, possano vaccinarsi contro l’influenza, sarà meglio rispolverare i rimedi della nonna, sempre efficientissimi per i malanni di stagione come influenza, tosse e raffreddore: una castagna in tasca contro il raffreddore, latte caldo e miele, fette di patate sulla fronte per abbassare la temperatura, tante arance per la vitamina C, vino cotto con lo zucchero, suffumigi, infusi vari e il sempre vincente abbigliamento a cipolla.
Francesca Ivol