Reperto archeologico o pastiche postmoderno?

ponte di via romaSANTA MARINELLA – Santa Marinella sorge lungo l’antico tracciato della Via Aurelia che collegava Roma con la Liguria, costruita a partire dal III secolo a.C. su un precedente tracciato etrusco. I numerosi ponti romani che la caratterizzano forniscono indicazioni ben precise circa il suo antico percorso. A Santa Marinella ve ne sono ben tre, il meglio conservato è il ponte romano di via Roma, in prossimità del porticciolo turistico. Esso presenta un arco a sesto ribassato a 19 conci radiali e tracce di murature di rinfresco. Pur rimanendo ben poco delle sovrastrutture e delle murature di rinfianco, tale importante reperto archeologico è comunque ben conservato e questo grazie al progetto di riqualifica interregionale di cooperazione transnazionale di “Vie romane del Mediterraneo”. Il taglio del nastro dopo la riqualifica del sito archeologico è avvenuto il 9 giugno 2009 e dopo i primi entusiasmi la situazione ha cominciato a decadere. Prima era chiaramente un reperto archeologico, oggi sembra un pastiche postmoderno, un’opera di arte concettuale contemporanea che unisce l’imponenza del passato al degrado del presente. La sporcizia e l’incuria sono infatti sempre in agguato, ma lasciare un sito ponte di via roma2archeologico di tale importanza abbandonato a se stesso, ridotto a rifugio di senza-tetto e di colonie feline non protette è grave, specialmente per un paese che vive di turismo. A oggi, passeggiando per questo luogo ameno, è possibile vedere vestiti stesi al sole di persone non meglio identificate che vivono lì, pacchetti di sigarette gettati sull’erba, bottiglie di vino, lattine di birra e ancora bottiglie di vino. Fino ad un paio di giorni fa era presente addirittura un materasso in bella mostra proprio sotto il ponte. Buste di plastica, bicchieri, rifiuti di ogni tipo sono sparsi tra le piante del sito e se questo non disturbasse già abbastanza l’attenzione del visitatore, un nauseabondo odore di cibo macerato dal sole e lasciato lì per i gatti, coperto di mosche e di insetti, fa il resto. Per non parlare della parte finale della passeggiata laterale del Ponte, diventata un vero e proprio bagno pubblico: non è difficile vedere persone che accostano il proprio mezzo di trasporto lungo la strada, si avviano di buona lena lungo la passeggiata ed esplicano le proprie funzioni fisiologiche godendo della vista del mare antistante. È stata un’ottima iniziativa la riqualificazione del sito ma sarebbe cosa assai gradita vederlo pulito e possibilmente non abitato. Non sarebbe male neanche poterne godere senza dover aspettare che il gentiluomo di turno finisca di urinare.

Francesca Ivol