Nel piazzale della stazione di S. Marinella si gioca a tetris…

stazione s. marinellaSANTA MARINELLA – I disagi dei pendolari sono risaputi, ma sono giunte segnalazioni anche riguardo ai disagi di chi pazientemente attende i treni, spesso in ritardo, sostando nel piazzale della stazione ferroviaria di Santa Marinella. Non sempre per fortuna, ma di quando in quando, si realizzano delle sinistre congiunture che creano forti criticità. Nelle ore di punta, specialmente la sera intorno alle 19, complici i ritardi dei treni, il piazzale si riempie di autovetture che attendono i pendolari che rientrano dopo una giornata di stress romano. Spesso e volentieri oltre ad amici e familiari di questi ultimi ci sono vetture in sosta selvaggia appartenenti a chi si è semplicemente recato al bar per un acquisto veloce o in stazione per controllare gli orari o fare i biglietti. Ma il piazzale della stazione è anche il terminal dei bus cittadini, spesso impossibilitati a fare manovra a causa delle macchine che invadono la piazzetta. Vere e proprie prove di abilità sono quelle a cui devono sottoporsi i conducenti malcapitati, che devono dribblare le macchine in sosta, devono giocare a tetris con le auto parcheggiate negli appositi spazi riservati ai carabinieri, devono permettere le manovre dei bus, devono evitare eventuali pedoni, spesso con amici a quattro zampe al seguito e, soprattutto, devono evitare scontri tra loro, per la verità abbastanza frequenti. Piccole toccatine, graffi sulla carrozzeria, leggere tamponate, che se non creano per fortuna grandi danni alle autovetture, generano comunque ansia nei conducenti. Ma il vero inferno si scatena all’arrivo del treno: passeggeri stanchi si riversano nel piazzale quasi senza guardare, biciclette e motorini sfrecciano senza curarsi di valutare le adeguate precedenze, i bus partono o arrivano in quanto, giustamente, gli orari sono calibrati in base a quelli dei treni, chi ha già recuperato i pendolari si incanala nella fila bloccata dal semaforo rosso e spesso e volentieri anche dalle auto ferme con le quattro frecce in sosta vietata, alcune vetture cercano di girare nella piazzola sovraffollata, altre sbucano dalla vietta che costeggia la stazione dei carabinieri e tutti hanno fretta di tornare a casa. L’ingorgo dura poco, qualche minuto di clacson, insulti urlati dal finestrino, imprecazioni bisbigliate al volante e tutto torna come prima. Queste sono solo avvisaglie, criticità una tantum, di una situazione che potrebbe diventare problematica tra qualche tempo, quando aumenteranno ancora i pendolari, le vetture in sosta veloce, quelle in sosta vietata davanti al semaforo, il numero di corse dei bus locali e diminuiranno la diligenza e l’educazione dei conducenti, a volte già agonizzanti.

Francesca Ivol