ROMA – E’ stato presentato giovedì 10 Marzo alle ore 17,30, presso la sala della Chiesa Valdese di Piazza Cavour a Roma il volume curato da Maurizio Simoncelli “Dove i diritti umani non esistono più. La violazione dei diritti umani nelle guerre contemporanee” edito dalla Ediesse.
Coordinati da Fabrizio Battistelli, Presidente dell’Archivio Disarmo, oltre all’Autore, sono intervenuti Pietro Marcenaro, Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, Antonio Di Ciaccia, Presidente dell’Istituto Freudiano, ed Ennio Remondino, già giornalista RAI e corrispondente dai Balcani.
Il libro ha l’ambizioso obiettivo di porsi come risposta al crescente bisogno di approfondimento dei conflitti mondiali dei quali l’Archivio disarmo si occupa dal 1982, come metodo per comprendere quanto i diritti umani e, soprattutto, la loro violazione, siano causa ed effetto di tali conflitti. Causa perché dove non sono rispettati i diritti umani non c’è pace e, dunque, prima o poi la situazione degenera. Effetto perché nei regimi non democratici, ma talvolta anche in paesi di consolidata democrazia, i diritti umani non vengono garantiti.
E’ in quest’ottica che il volume di Simoncelli intende divulgare, innanzitutto, ciò che già è stato fatto in materia di diritti umani.
“Dentro il libro – ha detto Pietro Marcenaro – ho trovato la trama di qualcosa che si sta costruendo: i trattati e gli accordi citati sono i segni di qualcosa che sta cambiando e una rete di istituzioni come Human Rights Watch ed Amnesty International stanno lentamente conquistando sul campo il ruolo di autorità con le quali tutti devono fare i conti”.
Il Presidente dell’Istituto Freudiano, Antonio Di Ciaccia ha, invece, posto l’accento sulle grandi conquiste che devono ancora trovare un compiuto riscontro. “Per arrivare ad un concetto universale dei diritti – ha spiegato – bisogna arrivare ad un simbolo valido per tutti. Il grande tema che voglio evidenziare è la questione femminile: il corpo della donna, che nei conflitti è sempre stato un teatro di battaglia ben più cruento degli scontri tra eserciti. Perché nei teatri di guerra si superi questa prospettiva è necessaria una rivoluzione in primo luogo culturale. L’impadronirsi della cultura e della comprensione della differenza tra se stesso e l’altro è il primo passo per essere dei soggetti attivi e consapevoli. Tuttavia, non è solo il ruolo di soggetto a dover essere rivalutato: grande importanza deve essere data anche al ruolo di oggetto, cioè della capacità umana di porsi come oggetto del desiderio, che deve trovare, in determinate aree, una connotazione più matura. E’ quanto accadde con l’Amor Cortese, attraverso cui la donna passò da oggetto di scambio a oggetto causa del desiderio”.
Ennio Remondino, invece, partendo dalla sua esperienza lavorativa come corrispondente da zone di guerra, ha spiegato il ruolo determinante che può essere giocato dalla comunicazione nei conflitti.
“Le guerre – ha affermato – in televisione nascono orfane e muoiono senza figli. Voglio dire che nell’informazione di guerra, c’è la tendenza a mettere a fuoco l’immagine del conflitto senza analizzarne le premesse, ossia il contesto politico che ha generato gli stessi conflitti”.
In risposta, per quanto possibile, alla disinformazione, appunto, il libro curato da Simoncelli. <”Serve una continua vigilanza da parte della società civile – ha concluso l’Autore – per far sì che agli avanzamenti normativi in termini di diritti si abbia un mondo in cui i diritti umani siano davvero, concretamente, rispettati”.