Differenziata bloccata per colpa di Hcs

CIVITAVECCHIA – Raccolta differenziata bloccata a causa della situazione debitoria di Hcs. Questa la principale motivazione addotta dall’Assessore all’Ambiente Alessandro Manuedda nel corso di un incontro con il circolo “Massimo Pelosi” di Rifondazione Comunista, nel corso del quale ha illustrato tutte le difficoltà che l’Amministrazione sta incontrando per l’avvio della tanto attesa raccolta porta a porta. Problemi, ha spiegato Manuedda, che fanno capo al bilancio dissestato del Comune e alla situazione ancora irrisolta di HCS, la quale di fatto, ad ora, ancora rappresenta il maggiore ostacolo per la realizzazione di qualsiasi pianificazione di sviluppo del settore rifiuti.
Nello specifico: l’ avvio dell’ iter necessita di 1.300.000 € che non risultano essere a disposizione nelle casse del Comune. La Provincia, chiamata in causa per stanziare i fondi necessari, potrebbe fornire solo 25.000 €, i quali basterebbero a malapena per l’ acquisto delle compostiere. Si dovrà inoltre attendere la chiusura ed approvazione del bilancio Comunale, prevista entro la fine dell’ estate, per conoscere la definitiva copertura finanziaria a disposizione.
“Nella discussione – spiegano dal Prc –  si è vagliata la possibilità, da proporre alla Provincia per ottenere i finanziamenti necessari, di procedere passo dopo passo, cioè di estendere ogni due mesi la differenziata quartiere per quartiere. Questa proposta, anche grazie al contributo di consiglieri di Rifondazione di altri paesi del comprensorio che già attuano la differenziata, è stata sconsigliata, in quanto andrebbe a creare zone virtuose e zone ‘discarica’, con un impatto ambientale ed igienico sanitario insostenibile per interi quartieri. Anche il potenziamento della raccolta differenziata in strada, così come si fa oggi, non risulterebbe un’opzione efficiente, in quanto, anche e soprattutto per la crisi HCS, la cittadinanza ne sconta quotidianamente i limiti”.
Il Circolo “Pelosi” nella conclusione dell’ incontro ha posto sul tavolo cinque proposte a suo avviso concrete, contingenti e realizzabili a costo zero o attraverso contributi ridottissimi.
1) Gestione della frazione umida:
• Rilanciare il compostaggio domestico e di comunità con la costituzione di un Albo Compostatori, sgravi fiscali, Campagne di sensibilizzazione.
• Coinvolgimento delle utenze non domestiche che potrebbero acquistare con propri fondi compostiere e Compostatori di comunità, di piccole dimensioni e diffuse nei quartieri.
• Creazione di una struttura di monitoraggio e di sostegno (es. Mastri Compostatori, Ecovolontari…). Soluzione che avrebbe costi minimi e che porterebbe ad un risultato immediato in termini di risparmio economico e che garantirebbe la possibilità di ottenere un minimo aiuto iniziale. Questa soluzione è stata già adottata con ottimi risultati in realtà territoriali che avevano difficoltà simili a quelle che riscontra Civitavecchia
2) Promozione e adozione di macchine per la raccolta selettiva di alluminio e plastica (“reverse vending”):
Convenzioni stipulate con la Grande Distribuzione Organizzata per installare i macchinari e con l ‘ Associazione Commercianti per il rilascio di buoni sconto e altro tipo di premialita’; infatti tali macchinari fornirebbero una ricevuta per ogni rifiuto conferito utile per lo sgravio fiscale. Anche questa opzione è già sperimentata, con ottimi risultati, in molte realtà con grossi problemi sul fronte rifiuti.
3) Adozione delle cassette dell’acqua
Con promozione dell’ uso di bottiglie di vetro e vuoti a rendere anche in zone centrali della città.
4) Varie azioni per la riduzione dei rifiuti
Come la promozione dell’ uso di borse per la spesa riutilizzabili, campagna per la riduzione della pubblicità in cassetta della posta, diffusione dell’ uso di materiale igienico-personale anche lavabile.
5) Istituzione di un osservatorio rifiuti comunale con compiti di:
• Divulgazione di dati (quantitativi, economici e di scelte tecnologiche sulla produzione e gestione dei rifiuti a Civitavecchia.
• Rendere partecipe la Società Civile sul tema rifiuti attraverso il coinvolgimento in tavoli di consultazione e di rappresentanze, comitati, associazioni, sindacati, ecc.
• Presentare rapporti sulle migliori opzioni e tecnologie disponibili, anche con riferimento al reperimento di risorse finanziarie come Bandi Regionali, CONAI, LIFE, ecc.
“A quest’ultimo proposito – concludono dal Prc –  ad esempio, il progetto ‘Life 2014’, all’interno della programmazione 2014-2020 dei fondi europei per la gestione dei rifiuti urbani, il riciclo e la differenziata, presentato ad ottobre 2014 dalla commissione Politiche Comunitarie di Roma Capitale, prevedeva l’assegnazione di fondi per i comuni e le aziende partecipate che presentassero progetti innovativi e virtuosi.
A tal fine ogni comune dovrebbe dotarsi di un apposito ufficio dedicato alla ricettività delle direttive e dei bandi europei, proprio perché in un momento in cui non ci sono risorse in bilancio, è fondamentale presentare progetti validi per garantirsi fondi comunitari. Pur nell’ oggettiva difficoltà finanziaria delle casse comunali, il PRC di Civitavecchia ritiene indispensabile cominciare a dare delle risposte a questa problematica ambientale, economica e igienico-sanitario. Una questione di civiltà.”