Bracciano. In migliaia in piazza contro la chiusura del Padre Pio

ospedale braccianoBRACCIANO – Sono stati migliaia i cittadini che questa mattina sono scesi in piazza a Bracciano per ribadire il proprio no alla cancellazione dei posti letto day hospital e di degenza del Padre Pio, prevista dal piano di riordino della rete ospedaliera messa a punto dalla Regione Lazio. Una manifestazione che si è tenuta alla vigilia del pronunciamento del Tar del Lazio sul ricorso presentato dal Comune di Bracciano (sostenuto dai Comuni di Anguillara Sabazia, Canale Monterano, Cerveteri, Ladispoli, Manziana e Trevignano Romano) atteso per mercoledì 9 febbraio.
Il Comitato territoriale per la tutela della salute pubblica ha riunito in piazza cittadini, associazioni, personale medico e sanitario del nosocomio braccianese e molti sindaci e rappresentanti istituzionali dei comuni e degli eletti del territorio. Al fianco del Sindaco di Bracciano, Giuliano Sala, erano presenti: il Sindaco di Canale Monterano, Marcello Piccioni; il Sindaco di Trevignano, Massimo Luciani; il Vicesindaco di Manziana, Roberto Spedicato; e il Consigliere della Provincia di Roma, Emiliano Minnucci. In piazza anche gli iscritti dei due Centri anziani cittadini e, soprattutto, gli studenti delle scuole medie e superiori di Bracciano che, dopo un’assemblea, si sono uniti al corteo. Forte anche il sostegno dei commercianti di Bracciano che hanno abbassato le saracinesche durante la manifestazione.
Dopo aver percorso in corteo le strade cittadine con partenza dall’ospedale, i manifestanti, in una piazza IV novembre gremita, hanno dato vita a un’assemblea cittadina, durante la quale gli studenti hanno letto due lettere aperte indirizzate al Presidente della Repubblica e al Presidente del Tar del Lazio, rappresentando tutta la preoccupazione della popolazione per la possibile perdita di un presidio sanitario fondamentale per un territorio che ha un bacino di utenza di oltre 300mila persone.
Negli interventi di cittadini, operatori dell’ospedale e rappresentanti istituzionali è emerso tutto il disagio per una scelta, quella della riconversione del Padre Pio in Punto di primo intervento, che equivarrebbe alla morte del nosocomio braccianese e determinerebbe un ulteriore impoverimento di servizi essenziali per la cittadinanza in un’area di forte urbanizzazione e di crescita demografica sostenuta. L’auspicio di tutti i partecipanti è che i Giudici amministrativi e le Istituzioni del Lazio non ignorino le istanze del territorio.
“Abbiamo promosso il ricorso al Tar con l’obiettivo di fermare l’attuazione del Piano sanitario regionale che, come dimostra anche la grande partecipazione a questa manifestazione, risulta inaccettabile”, ha spiegato il Sindaco Sala nel suo intervento. “Non si può – ha continuato – privare di un ospedale un’area come la nostra che registra uno dei più alti tassi d’incremento demografico e, nello stesso tempo, il più basso rapporto del Lazio tra posti letto e abitanti. Con il Decreto 80, infatti, nella Macroarea 4, che comprende anche la Asl RmF, il rapporto di posti letto ogni mille abitanti è pari a 0,4 contro una media regionale di 3,5”. “Se il Tar dovesse esprimersi contro il ricorso del Comune – ha aggiunto ancora Sala – da giugno l’ospedale perderebbe tutti i suoi posti letto. Ad oggi, infatti, l’unica concessione fatta dalla Regione è per 10 posti letto di hospice, ma non di tipo oncologico, in cui i malati terminali potrebbero essere assistiti da un infermiere nelle loro ultime settimane di vita. L’ospedale di Bracciano si tramuterebbe quindi in un posto in cui venire a morire ma non a curarsi”.
Mentre si attende il pronunciamento del Tar del Lazio previsto per mercoledì prossimo, i cittadini non abbassano la guardia e, in caso di esito negativo, sono pronti a nuove mobilitazioni perché, come recitava uno slogan della manifestazione, “la salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente”.