“Anno degli Etruschi”, viaggio alle necropoli di Blera

BLERA – Secondo appuntamento con l'”Anno degli Etruschi – I pirati della bellezza”, l’iniziativa ideata a Viterbo dal Tusciaweb in collaborazione con Università degli Studi della Tuscia e Caffeina Cultura, e con il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale. Dopo la passeggiata-racconto alla scoperta del tempio di Demetra, nei boschi di Vetralla, Antonello Ricci, la Banda del Racconto e David Ghaleb tornano alla carica con “Scrivere la roccia. Le necropoli rupestri di Blera”. L’appuntamento è per domenica 8 febbraio a Blera (ore 10) in Piazza Giovanni XXIII. All’iniziativa parteciperanno Marina Micozzi (etruscologa dell’Università della Tuscia) e Luciano Santella (esperto conoscitore della realtà archeologica blerana e vero genius loci della comunità locale). Letture di Pietro Benedetti e Olindo Cicc hetti. Racconta e conduce Antonello Ricci, “guest star” della mattinata il poeta dialettale blerano Gianni Tedeschi che declamerà alcuni suoi componimenti a tema “etrusco”. Il biglietto consiste nell’acquisto del volume fresco di stampa “I pirati della bellezza: romanzo degli Etruschi secondo Antonello Ricci” o di altro libro a scelta dal catalogo di Davide Ghaleb Editore.
“Quello che sarà proposto ai partecipanti – spiega Marina Micozzi – è un percorso tra aree monumentali che da sempre fanno cortina al centro abitato di Blera, ma che, proprio per questo, possono essere viste nella loro originaria identità etrusca solo con un cambio di prospettiva. Se ‘scrivere la roccia’ descrive l’attività secolare con cui le generazioni passate hanno caparbiamente impresso il loro segno nel paesaggio, ‘leggere la roccia’ sarà il nostro punto di vista, l’ operazione che ci accompagnerà nel viaggio a ritroso tra tumuli e tombe a facciata rupestre fino alla Grotta Penta e alla quasi gemella tomba dipinta dove ‘scrivere la roccia’ acquista un significato letterale: sulle pareti, scritture etrusche all’ apparenza oscure ci rivelano non solo i nomi delle defunte, ma forse la loro provenienza, proiettandoci in una società dove le pratiche matrimoniali erano strume nto per rinsaldare rapporti politico-commerciali tra ‘gentes’ aristocratiche di centri lontani”.
“Al primo incontro hanno preso parte oltre duecento persone nonostante il freddo intenso – dice Carlo Galeotti, direttore di Tusciaweb – e anche per questa volta vedo intorno tanto entusiasmo. Del resto non ci inventiamo nulla, visto che gli Etruschi sono il vero brand della nostra provincia, quello attorno al quale costruire una narrazione, per usare una parola molto in voga in questo momento. Quello che proponiamo è un viaggio alle radici della nostra storia e alla scoperta del nostro paesaggio, è davvero significativo che in tanti abbiano capito l’importanza di ciò”.