“Paesaggi d’Arte”. Girovagando per l’Emilia Romagna…

Girovagando come mio solito nel panorama italiano delle mostre fotografiche in corso sono rimasto sorpreso dalla particolare concentrazione di eventi in Emilia Romagna, certo sempre molto attiva ma in questo periodo al centro di una corona di eventi particolarmente interessanti.
Qualche esempio:

a CARPI
Albert Watson: Fashion Portraits & Landscapes Fotografie dall’archivio Blumarine
Musei Di Palazzo Dei Pio, dal 07/04/2018 al 17/06/2018

Mostra autoreferenziale ma ugualmente invitante organizzata dalla casa Blumarine di Carpi che deve parte del suo successo alle efficacissime campagne pubblicitarie del fotografo scozzese Albert Watson, tra i più affermati nel mondo della moda, capace di siglare oltre 100 copertine di Vogue. Mi riconosco totalmente in una sua frase cristallina che richiama il valore centrale e determinante dell’autore rispetto ad aspetti come la qualità delle ottiche o la bellezza di una modella, mai decisivi e sempre accessori.
http://www.arte.it/calendario-arte/modena/mostra-albert-watson-fashion-portrait-landscape-48609

a RAVENNA
Alex Majoli: Andante, fino al 17 giugno 2018

Al MAR – Museo d’Arte di Ravenna, un doveroso omaggio allo straordinario percorso artistico di uno dei fotoreporters più affermati del mondo, il nostro pluripremiato Alex Majoli, recentemente incoronato presidente della celebre Magnum Photos. Fotografo di prima linea, presente in aree di conflitto e di forte criticità, Alex si è affermato grazie ad un approccio molto personale con il quale ha plasmato uno stile di enorme impatto.


La sua cifra espressiva è sicuramente la capacità di fondere narrazione e rappresentazione ampliando dal punto di vista artistico la frontiera del reportage. Attinge, come tanti, alla drammaticità della vita per farne un racconto dalle tinte drammaturgiche. Un Caravaggio della fotografia contemporanea e questa mostra è una bella occasione per ammirarne dal vivo il lavoro.
http://www.mar.ra.it/ita/Mostra/Andante.-Alex-Majoli

a REGGIO EMILIA
Fotografia europea, dal 20 aprile al 17 giugno 2018
https://www.fotografiaeuropea.it/fe2018/

Questo bel festival propone mostre fotografiche dedicate ad autori italiani e stranieri allestite in ambienti inusuali. Sono 13 quelle principali legate dal tema conduttore della rivoluzione dal punto di vista artistico e comunicativo. Scorrendo tra le proposte ne ho notate due che mi piacciono molto:

Joel Meyerowitz: Transitions, 1962-1981
Meyerowitz è un pezzo di storia della fotografia di strada. In mostra ci sono 120 stampe distribuite in 6 sezioni, dalle foto americane a quelle del periodo europeo fino ai lavori più recenti in grande formato. Una mostra imperdibile per i veri appassionati di un genere di cui Meyerowitz è stato dapprima pioniere poi maestro indiscusso.

 

 

 

 

Tra i primi ad usare pellicole a colori, girava con una piccola 35 mm muovendosi con agilità e disinvoltura tra la gente. Gli deve molto, ad esempio, Vivian Maier cui Bologna – tanto per rimanere in tema di mostre emiliane – ha da poco reso omaggio ospitando una tappa della mostra commemorativa itinerante già passata a Roma. La qualità artistica di Meyerowitz è stata la capacità di raccogliere tante immagini di significativa normalità con uno stile asciutto, diretto, disinteressato ai compiacimenti estetici. Chiunque si cimenti nella street photography dovrebbe studiare questo autore significativo. Potete guardare molti dei suoi lavori direttamente sul sito internet: https://www.joelmeyerowitz.com/

Luca Campigotto: Iconic China
In mostra, sempre a Reggio Emilia, gli straordinari paesaggi urbani, diurni e notturni di uno dei più interessanti specialisti del genere. Campigotto da tempo si confronta con scenari fortemente antropizzati, in questa mostra ci propone il recente progetto realizzato in Cina e nella centrifuga alienante dell’immensa Honk Kong.

 

 

 

 

 

In questa serie l’autore ha trovato, anche metaforicamente parlando, la sua strada più efficace fatta di immagini potenti e suggestive; una qualità che secondo me mancava in precedenti lavori, come quelli dedicati alla solenne antichità di Roma e Venezia, due progetti sfociati in altrettante pubblicazioni piuttosto prestigiose ma dal valore artistico contenuto. Mi piacciono molto, invece, i crepuscolari progetti ambientati tra le ombre di Venezia e del Cairo, così come il fulgido e recentissimo portfolio intitolato MY WILD PLACES, caratterizzato da scenari naturali desolanti e imponenti che avevo apprezzato in una bella mostra a Roma di qualche anno fa. Date un’occhiata alle sue belle raccolte. http://www.lucacampigotto.com/.

(nella foto di copertina: Albert Watson, Mick Jagger in Car with Leopard, Los Angeles,1992)

 

A cura di Michele Galice