Troppo zolfo, la Capitaneria multa tre navi

inquinamento naveCIVITAVECCHIA – E’ costato caro a tre navi ancorate in porto l’utilizzo di combustibile ad elevato contenuto di zolfo, come noto fuorilegge all’interno degli scali. Ed è per questo che la Capitaneria di Porto nei giorni scorsi, dopo aver analizzato alcuni campioni di combustibile prelevati a bordo di alcune navi commerciali nel corso della sistematica azione di controllo sulle emissioni dei fumi, ha sanzionato i relativi comandanti con 30.000 euro ciascuno per l’utilizzo di “bunker ATZ” (alto contenuto di zolfo) per un totale di 90.000 euro.
“La Capitaneria di porto – come informa una nota della stessa Guardia costiera di Civitavecchia – nel corso del corrente anno ha sviluppato un linea investigativa costante ed incisiva, esperita anche sotto la direzione ed il coordinamento della Procura della Repubblica, volta tra l’altro ad individuare l’esistenza di disfunzioni tecniche delle navi ed allo stesso tempo vigilare sull’esatto adempimento delle norme di riferimento. L’aumento dei traffici (soprattutto nella specialità crocieristica) nello scalo civitavecchiese costituisce causa di sviluppo da un lato e dall’altro valorizza il ruolo e la funzione del controllo per garantire quella sostenibilità e compatibilità ai principi di tutela ambientale scanditi dalle norme di riferimento. Per questo motivo l’azione di controllo, da poco più di un anno, è stata sempre più incisiva ed efficiente ed ha portato all’accertamento di decine di reati per l’emissione di fumi molesti che richiamano l’applicazione dell’articolo 674 del cod. pen., ma nel contempo ha stimolato l’esecuzione di numerosi controlli con la duplice finalità di individuare le cause inquinanti ed inibire comportamenti non conformi alle normativa di riferimento. Su tale base si può affermare di aver riscontrato una maggiore attenzione dell’utenza ed un generale miglioramento della situazione. Tale ultimo aspetto – conclude la nota – si ritiene di estrema rilevanza nella consapevolezza che la tutela dell’ambiente non può avere come soli protagonisti le Istituzioni, ma occorre un reale e convinto coinvolgimento di tutti a cominciare proprio dagli operatori”.