Strage di alberi in vista a largo Mons. D’Ardia

Piazza della MadonninaCIVITAVECCHIA – Dodici platani da abbattere: è il prezzo che vale il progetto della nuova rotatoria in largo Monsignor D’Ardia secondo quanto denunciano Forum Ambientalista e comitato Naturalmente. Potrebbero essere molti di meno, forse sei, se si optasse per un progetto alternativo che i tecnici dell’Assessorato alle Manutenzioni hanno recentemente predisposto ma che al Primo cittadino non sarebbe gradito, risultandogli più consono quello più radicale in termini di alberi eliminati. Questo stando a quanto riferiscono Massimiliano Di Grado e Simona Ricotti che fanno notare come, 
mentre l’Assessore al verde proclama lo stanziamento della regione di 23.000,00 euro per il verde pubblico, “in Largo Monsignor D’Ardia si perderanno, invece, in valore, in considerazione dell’età e della mole delle piante, una cifra approssimativa di ben oltre € 120.000,00”.
“Non siamo contrari a priori alle rotatorie – affermano i rappresentanti delle due associazioni – anche se ci sembra che la loro realizzazione a Civitavecchia sia più frutto di una pulsione compulsiva piuttosto che di un’attenta pianificazione finalizzata al miglioramento della viabilità, ma non si comprende, comunque, perché nella nostra città, ogni intervento debba necessariamente comportare una distruzione del verde urbano. È nota a tutti, meno ai nostri Amministratori, sembra, l’insostituibile funzione salubre svolta dagli alberi adulti; funzione che un numero anche molto maggiore di alberelli da piantare in sostituzione di quelli abbattuti, che peraltro non nemmeno è prevista, non è assolutamente in grado di svolgere”.
“La Madonnina peraltro – proseguono Di Grado e Ricotti – costituisce una quasi rotatoria naturale, che con minimi adeguati accorgimenti diverrebbe tale a tutti gli effetti, ed infatti esiste un progetto alternativo più snello, elegante e fruibile , seppure perfettibile, realizzato dai tecnici dell’Assessorato alle Manutenzioni, basatisi proprio su tale logica, che oltre ad essere migliorativo per la viabilità, permetterebbe di ridurre la perdita degli alberi. Ma il Sindaco, con una ostinazione illogica, afferma di preferire la soluzione originaria, per capirci quella dello studio di architettura romano che prevede la strage degli alberi e confina i commercianti in una sorta di penisola desertica di cui non si comprende l’utilità; una scelta illogica quanto inaccettabile visto che si sta ragionando non di una area privata del Primo cittadino quanto di una area che rappresenta uno snodo strategico della città e che fa parte della memoria storica della collettività civitavecchiese che, peraltro, in più riprese ha fatto notare il proprio disappunto per i sistematici tagli di alberi in atto ormai da tempo”.
Una scelta tanto irrazionale, quella del Primo Cittadino, secondo Di Grado e Ricotti – “da indurre a pensare che, oltre ad essere totalmente indifferente ai concreti effetti sul traffico di un simile progetto e alle ricadute negative sulle attività commerciali presenti in loco, egli sia concretamente sensibile solo al ‘verde’ … inteso, però, come colore dei dollari”.