Ritorno al lavoro da incubo per decine di pendolari

stazione3CIVITAVECCHIA – Un ritorno al lavoro da incubo, dopo il lungo ponte, per molti pendolari civitavecchiesi, alle prese stamattina con l’ennesimo disservizio targato Trenitalia. Il treno delle 7.59 proveniente da Montalto è stato infatti soppresso e in sostituzione è stato predisposto un vecchio Taff, antenato del Vivalto, ma meno capiente che però, appena  giunto a Civitavecchia, si è spento in tutti i sensi. Così dopo vari “tentativi di rianimazione”, alle 8.35 è stato comunicato “il decesso” dello stesso come commenta ironicamente la Coordinatrice di Freedom Fabiana Attig, lavoratrice pendolare e testimone diretta del disservizio. “A nulla sono valse le proteste – racconta – a nulla è valso il tentativo di prendere il treno proveniente da Grosseto delle 8.39, già pieno all’arrivo e con le ultime tre carrozze chiuse perché sprovvisto del secondo capotreno. Così per i poveri pendolari, non è rimasto che tornarsene a casa perdendo un giorno di ferie”. Fino a qui la cronaca della mattinata. Ma per la Attig alcune considerazioni politiche sul trasporto ferroviario nella nostra città appaiono inevitabili. “Sono mesi – afferma – che Freedom porta avanti un’azione incisiva per far migliorare sensibilmente il problema del trasporto ferroviario. Una questione che, ci si passi l’inciso, sembra non interessare minimamente né la maggioranza né l’opposizione, probabilmente troppo impegnate a far finta di litigare. Noi andiamo avanti, invece, perché è veramente scandaloso assistere a questo stato di cose che interessano diecimila civitavecchiesi e migliaia di pendolare della tratta Fr5. Vorremo invitare l’assessore Lollobrigida a venire a constatare di persona, senza informare preventivamente Trenitalia, il disagio che quotidianamente vivono i cittadini laziali.  Ci rifiutiamo di credere che la inoperosità sia il frutto del disinteresse. Il nodo ferroviario di Civitavecchia è alquanto delicato, ma non può continuare ad essere gestito solo come una pratica elettorale. Se ci si vuole ammantare dell’abito dell’amministrazione del fare occorre dimostrare con i fatti, e non con le chiacchiere, che Civitavecchia non è un pascolo per facili voti. Il nostro territorio è invece un punto strategico, ma attualmente un pessimo biglietto da visita che mostriamo ai tantissimi turisti che ogni giorno entrano nella nostra stazione pensando di trovare un servizio efficiente”.
“L’assessore Lollobrigida – conclude la Attig – fino a questo momento, ha  dimostrato di non volersi interessare della nostra città. La sua politica del non ascolto ha posto in risalto i limiti oltre i quali è impossibile andare. Non basta fare degli annunci spot, così come non basta mettere dei treni dedicati ai croceristi, per altro costosissimi, in fasce orarie che si sovrappongono a quelle dei pendolari. Se non si ha la volontà di entrare nel merito della questione con Fs, allora non ci si può dichiarare amico di Civitavecchia”.