L’operazione spiagge pulite non piace ai bagnanti

marangoneCIVITAVECCHIA – Ci lamentiamo della scarsa pulizia delle nostre spiagge, della mancanza di chiarezza da parte delle amministrazioni sulla balneabilità dei nostri mari: eppure, quando si tratta di mettere in gioco il nostro senso civico e il nostro rispetto per l’ambiente, siamo i primi a cadere in fallo: al di là dei piccoli cumuli di rifiuti che, ispezionando le spiagge alla fine di una giornata di mare, possono trovarsi lungo tutta la costa, si distinguono alcuni casi particolarmente “allarmanti”. Se vi capita di raggiungere le spiagge del Marangone in una di quelle giornate “di punta”, magari nel weekend, e di trovare parcheggio nell’area adibita adiacente alla spiaggia, noterete facilmente lo scempio che alloggia tra  gli arbusti che delimitano la zona sabbiosa: rifiuti di ogni genere, dagli scarti alimentari alla plastica, dal vetro all’alluminio, si sposano agli arbusti quasi fossero un’istallazione di Pistoletto. Una pila di ricicli urbani e alimentari che aumenta col trascorrere della giornata, fino al tramonto quando se ne resta abbandonata in attesa di qualcuno che provveda al suo smantellamento. Possibile che non si possa avere cura dell’ambiente comune, magari provvedendo individualmente alla pulizia e alla raccolta dei propri rifiuti? E’ pur vero che la spiaggia libera del Marangone è sprovvista di appositi cestini, ma i tradizionali secchi dei rifiuti sono a prova della pigrizia più accanita. Per la cura e il rispetto del nostro ambiente dunque, non bastano le pur doverose battaglie contro l’inefficienza di chi ci amministra: ci vuole anche un po’ di semplice, economico e pratico buon senso.

Francesca Montanino