CIVITAVECCHIA – Anche nel quartiere di Borgata Aurelia, ormai da dieci giorni, è stata inaugurata l’era della raccolta differenziata. I famosi secchi per la raccolta separata di umido, carta, vetro e plastica sono stati consegnati a tutti gli abitanti del circondario, corredati di un chiaro ed esaustivo libretto informativo. Siamo andati in giro a curiosare per il quartiere nel tentativo di capire come gli abitanti stanno rispondendo alla novità: “La raccolta differenziata ci voleva – ci spiega una signora, abitante di una delle numerose villette a schiera della zona – certo all’inizio pensavo che sarebbe stato difficile stare al passo con il così preciso calendario di raccolta, ma poi ci ho fatto facilmente l’abitudine”. Un’altra signora, preoccupata del fatto di dover ospitare “tutti quei secchi” nella sua cucina, si dichiara comunque contenta del cambiamento: “è molto meglio, tutto sta ad abituarsi”. Tutto sembrerebbe procedere per il meglio sul fronte raccolta rifiuti, se non fosse per qualcuno che ancora stenta a fare i conti con la novità: passeggiando per il quartiere infatti notiamo accanto a un raccoglitore di vetro – unica memoria dei molti secchi sparsi per tutta la zona – una pila di grossi sacchi neri, ormai lontani ricordi dell’epoca dell’indifferenziazione dei rifiuti. “Ogni giorno ce ne sono almeno cinque o sei” ci segnala un passante; segno che qualcuno a questa raccolta differenziata fa ancora fatica ad abituarsi. “Forse non hanno ancora capito come funziona – ipotizza una signora – e per non fare fatica, buttano i loro rifiuti dove capita”. Forse. Quel che è certo è che gli strumenti per una chiara comprensione del procedimento, almeno per una volta, ci sono tutti. Basterebbe solo un po’ di attenzione, e meno pressapochismo. Ci auguriamo dunque che anche i ritardatari si rimettano in carreggiata al più presto.
Francesca Montanino