Anpi: ” E’ indispensabile un impegno forte e costante che metta al centro il rispetto della donna”

CIVITAVECCHIA – Dal direttivo Anpi – Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:

“Ci avviciniamo alla commemorazione della giornata per l’eliminazione della violenza maschile sulle donne. Nel ricordo vivo di Giulia Cecchettin. Mai come ora è indispensabile da parte delle Istituzioni, delle diverse realtà politiche e sociali un impegno forte e costante che metta al centro il rispetto della donna, della sua identità, dei suoi desideri, della sua volontà per realizzarsi compiutamente nella vita culturale e sociale. La nostra associazione da sempre schierata contro la violenza della guerra, ricorda le violenze, le torture cui tante partigiane sono state sottoposte e la loro grande forza nell’affrontarle, consegnando alle Madri Costituenti, tante delle quali venivano dalle file della Resistenza, il compito di tradurre in norme i valori di giustizia sociale, libertà, uguaglianza per cui avevano combattuto. Uguaglianza di diritti nella famiglia, nella società e nel lavoro. Lavoro che è il fondamento della nostra Costituzione, art.1, e che all’art.37 sancisce la parità retributiva tra uomo e donna. Ci piace ricordare, in questa occasione, le parole usate dalla nostra compianta presidente nazionale Carla Nespolo in occasione del 25 novembre del 2017 e sempre di grandissima attualità e rivolte anche agli uomini: “Costruiamo tutti insieme una comunità di resistenti all’arretratezza culturale di parte di questo Paese. Abbiamo una valida risorsa di pensieri e azioni: i combattenti per la libertà. Che più di settant’anni fa ci hanno regalato, dopo lotte dure ed estremi sacrifici, il bene prezioso della democrazia…Non fermiamoci al 25 novembre, costruiamo insieme un percorso di rinnovamento umano del Paese. L’Anpi farà la sua parte.” Con uno sguardo rivolto al futuro, all’educazione delle nuove generazioni, e i piedi ben saldi nella memoria attiva delle esperienze della Resistenza, la rivoluzione culturale deve estirpare la violenza di genere partendo dalle sue radici patriarcali”