L’Anpi risponde a FdI sull’aggressione a un loro militante

CIVITAVECCHIA – Dal C.D. Anpi Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:

“Leggendo il comunicato di F.d.I. sull’aggressione ad un loro militante compiuta da una persona con disturbi psichici si evince una grave strumentalizzazione politica che sul fatto si vuole inscenare.
Far passare l’atto deprecabile di un malato per un fatto politico, anzi ideologico, tirare in ballo questioni come l’antifascismo, la Resistenza definendoli anacronistici e divisivi costituisce una vergognosa degenerazione della politica ed un penoso tentativo di vittimismo.
Imbastire una speculazione politica sul gesto di un uomo malato la dice lunga dei livelli abbietti cui purtroppo in certi ambienti si è giunti per cercare di demonizzare l’avversario e in particolare gli antifascisti. Non conosciamo la persona che ha compiuto il deprecabile atto ma da ciò che si legge invece che farne uno strumento di bassa speculazione all’uomo andrebbero assicurate adeguate cure.
Ancora una volta ci piace sottolineare che l’antifascismo non è anacronistico ma attuale ed oggi lo è più che mai essendoci ancora chi inneggia al ventennio, a Mussolini ed ai suoi gerarchi e dedica loro sedi, iniziative e, quando gestiscono Amministrazione Comunali, anche piazze o strade. Ribadire con forza i valori dell’antifascismo significa ribadire i valori fondanti della nostra Costituzione, ricordare la lotta partigiana per liberare l’Italia del nazismo e dai suoi alleati i fascisti della repubblica di Salò, ricordare a tutti le infamie del regime mussoliniano, cioè la soppressione della democrazia, gli assassinii ed il carcere per gli oppositori, le leggi razziali, le aggressioni a tanti Stati e poi la distruzione del nostro paese. Ed infine ricordare che l’antifascismo aborrisce la violenza , unisce quanti amano democrazia e libertà, lotta con gli strumenti della democrazia.
Per quanto attiene la “divisione tra gli italiani” riportata del comunicato ribadiamo che rotture, divisione e lacerazioni sono soltanto la conseguenza di posizioni antistoriche di chi non accetta la Costituzione e i suoi principi e valori, principi e valori che animarono chi, dell’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945, ha combattuto per la libertà.
E’ il fascismo in tutte le sue forme è anacronistico e divisivo, un periodo oscuro e drammatico della storia d’Italia, un brutto incidente che soltanto con la cultura della libertà e della democrazia si potrà sconfiggere definitivamente”