Cerveteri. I grillini contro il biogas: “Rischiamo un’indagine anche qua?”

CERVETERI – E’ arrivata fino a Cerveteri l’eco dell’inchiesta che nella giornata di martedì ha portato gli uomini della Guardia di finanza e del Corpo Forestale dello Stato a fare irruzione in due centrali biogas del comune di Camerata Picena, nelle Marche. Una inchiesta sulla quale da tempo sono impegnati tre magistrati, per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio e violazione di norme ambientali. La maxi indagine si sta concentrando soprattutto sulle autorizzazioni rilasciate per la costruzione degli impianti inquinanti.
Il Movimento Cinque Stelle di Cerveteri fissa infatti la sua attenzione sulla contestata centrale a biogas in via di costruzione a Pian della Carlotta, incalzando ancora una volta l’Amministrazione comunale.
“Nonostante il titolare della Sasso Green Power abbia subito condanne a diversi e più anni – si legge in una nota stampa del M5S – sembra che nessuna delle Autorità preposte alla salvaguardia della salute pubblica senta il bisogno di conoscere la verità. Ma non c’è proprio nessuno interessato a fare luce sulla natura delle autorizzazioni rilasciate a un pluripregiudicato? L’incredibile iter autorizzativo che ha permesso di costruire a Pian della Carlotta una centrale a biogas e che rischia di essere il primo di decine e decine di altri ecomostri nel nostro territorio, non può e non deve rimanere un misterioso materiale cartaceo chiuso nelle segrete stanze del potere. Il dottor Montanari, su sollecitazione dei comitati in lotta contro il biogas, autorizzato ed in parte già pagato dal comune di Cerveteri per controllare la situazione e per stilare una attenta e documentata perizia, si è immediatamente trovato davanti un ostacolo insormontabile: gli impiegati della provincia di Roma che, in nome del totem privacy, si rifiutano di consegnargli la documentazione richiesta”.
“Ogni cittadino – proseguono i grillini – ha il diritto di conoscere e leggere ogni foglio scritto, ogni autorizzazione emessa, nome e cognome di tutte le persone coinvolte. Invece, l’amministrazione comunale di Cerveteri, ovvero l’unico ente legittimato a battere i pugni sul tavolo e pretendere che tutta questa documentazione gli sia consegnata, è immersa fino al collo nella calda melma dell’immobilismo. È necessario che ci si dia una svegliata e si intervenga con rigore ed autorità. A meno che non si speri che tutto finisca come a Camerata Picena, dove l’affaire delle centrali a biogas è passato dalle pagine delle cronache cittadine alle pagine marcabollate della magistratura”.