Cerveteri celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne

Palazzo Ruspoli CerveteriCERVETERI – “La ricorrenza del 25 novembre tocca un tema purtroppo ancora attuale anche nel nostro Paese – dichiara Francesca Cennerilli, Assessore – la cronaca nera ogni giorno è invasa di casi drammatici di violenza, stalking, e persino omicidi che avvengono tra le mura domestiche. Il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in onore delle Sorelle Mirabal. L’Amministrazione comunale partecipa a questa ricorrenza con un gesto simbolico, illuminando di luce rosa il Palazzo del Granarone, e offrendo un momento di riflessione sul tema della violenza contro le donne”.
Domenica prossima, alle ore 16.30, infatti, grazie alla collaborazione di Lucia Lepore, Delegata alle Politiche della Pace, presso Sala Ruspoli in Piazza Santa Maria, si terrà la proiezione del film di Icìar Bollaìn ‘Ti do i miei occhi’, a cui seguiranno testimonianze e dibattito aperto. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare, l’ingresso è libero.
L’Assessore Francesca Cennerilli, insieme alle Consigliere Anny Costantini, Roberta Rognoni e Federica Battafarano hanno dedicato alcune riflessioni ai temi di questa Giornata: “La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite attraverso la Risoluzione numero 54/134. Questa data è stata scelta in ricordo del brutale assassinio, nel 1960, delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo, dittatore della Repubblica Dominicana. Aida, Maria e Antonia Mirabal animarono un movimento democratico clandestino contro la dittatura chiamato “14 giugno”. Per il loro modo di agire, gentile ed elevato, furono soprannominate le “ farfalle”. Il sacrificio e l’impegno coraggioso di queste tre donne pensiamo debba essere ricordato, anche nella nostra Città, quale esempio di vita dedita alla difesa dell’ideale democratico e come simbolo della lotta contro la violenza alle donne.
La necessità di sensibilizzare le coscienze su quello che ancora oggi è uno dei più gravi casi di violazione dei diritti umani è confermata dalle drammatiche cifre raggiunte dal fenomeno delle aggressioni fisiche alle donne. Donne tra i 15 e i 44 anni di età muoiono a causa di violenza perpetrata da mariti e compagni in misura superiore alla somma delle morti femminili per cancro, malaria e incidenti stradali. Molte donne non hanno la consapevolezza di essere vittime di un abuso, altre non denunciano per paura e perché minacciate, per proteggere e difendere sé stesse e i propri figli, per la frustrazione e l’umiliazione di essere picchiate, abusate proprio dalla persona con cui hanno pensato di avere un rapporto d’amore. La violenza alle donne non è una questione di ordine pubblico, ma un problema storico e culturale. È la manifestazione di una disparità storica nei rapporti di forza tra uomo e donna che ha portato al dominio dell’uno e all’oppressione dell’altra. Per queste ragioni la violenza, in particolare quella domestica, è ancor oggi un fenomeno molto sommerso e occultato. Allora crediamo che oltre a rendere onore alle grandi donne della storia, dobbiamo dedicare questa giornata alle donne che, anche nella nostra società moderna e liberale, subiscono violenze morali e materiali in quello che dovrebbe essere il luogo più sicuro che al mondo: la propria famiglia. Sono loro che hanno bisogno della forza di tutte. Allora è necessario avere uno Sportello antiviolenza, è indispensabile lavorare per il rafforzamento delle strutture sociali e favorire una crescita culturale generale. Solo la cultura genera quella consapevolezza di sé che è necessaria per superare le difficoltà, per liberarsi dei mariti e dei padri violenti, per crescere i propri figli nel rispetto dei propri genitori e di loro stessi”.