“La disabilità è la condizione personale di chi ,in seguito ad una o più menomazioni,ha una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma,pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale”.
Negli ultimi anni sono state promulgate leggi validissime per la tutela dei disabili, per il miglioramento del loro Status , per salvaguardare i loro diritti : l’ integrazione scolastica , lavorativa e sociale , il rispetto della persona,la non discriminazione, l’accettazione delle condizioni di diversità delle persone disabili, l’accessibilità , il rispetto delle pari opportunità e dell’uguaglianza tra uomini e donne .
Ma a cosa servono le leggi se poi sono disattese e rimangono solo sulla carta perché gli Enti preposti alla loro applicazione e tutela sono troppo spesso paradossalmente inadempienti?
Così i disabili continuano a costituire un mondo a parte, in uno stato di solitudine , di sofferenza, di incomprensione, di abbandono. Soventemente la loro voce è inascoltata ,le loro necessità disattese, la loro dignità umiliata. Devono affrontare ostacoli insormontabili ,barriere urbane di localizzazione, percettive,di accessibilità che precludono la fruibilità ed il godimento di luoghi ai quali tutti i cittadini,indistintamente,hanno il sacrosanto diritto di accedere.
La verità è che la stragrande maggioranza della società“normale”,impegnata nella sua quotidianità, non ha tempo per pensare agli altri e purtroppo non sussiste ancora la cultura di integrazione sociale.
Una società nella quale manca la solidarietà, il rispetto per i più deboli, il senso di umanità che distingue l’uomo e che dovrebbe guidarne l’esistenza, le scelte, i doveri dei singoli cittadini non può definirsi civile e democratica .
Fortunatamente vince la sensibilità, il senso di solidarietà e di amore, di gruppi di persone che, recependo il volontariato come libera e altruistica prestazione di servizio nei confronti di chi si trova in uno stato di necessità, con discrezione entrano nell’ angusto mondo della disabilità.
Queste persone che hanno un frequente contatto con i disabili sono testimoni di quali e quante difficoltà ed ostacoli essi devono affrontare quotidianamente insieme alle loro famiglie,che sono gravate in toto della loro stessa sopravvivenza. Conoscono il loro disagio , la peculiarità del loro stato , la loro impossibilità di realizzare i propri sogni , le loro frustrazioni nel sentirsi emarginati dalla società e cercano di aiutarli per quanto possibile a riempire il loro cuore di fiducia e speranza di una vita più umana . Una carezza,un sorriso,una parola sincera, sono più efficaci di ogni medicina che cura la loro infermità perché sono la panacea che cura la sofferenza dell’anima . Il loro sguardo, più eloquente della parola, rivela la loro commozione e la gratitudine per essere accolti ed amati per quello che sono. Nella loro dignità non cercano e non accettano la commiserazione , quell’attenzione superficiale ,stereotipata di chi in verità non comprende quali sono le reali necessità fisiche e morali di chi,certamente non per propria scelta, è inchiodato su una sedia a rotelle o vive altre gravi e drammatiche situazioni.
Chi ha la fortuna di condividere con loro momenti di vita , di dare ascolto alla voce del loro cuore , ai loro pensieri carichi di rabbia ,di dolore ,di tristezza ,di rassegnazione ma anche di amore , di gioia , di sogni e di speranza, riceve più che dare,impara a guardare oltre le apparenze, acquisisce un insegnamento di vita che induce a comprendere gli alti valori che rendono la vita degna di essere vissuta.
Il viaggio nel mondo della disabilità, nel cuore di coloro che sono considerati “fratelli minori” ,conduce nei luoghi impervi del dolore umano nel quale sono confinati non con la rassegnazione dei deboli,ma con la dignità,la voglia di vivere,il coraggio di lottare,la volontà di vincere la condizione di svantaggio fisico con la forza morale che li distingue. E’ in quei luoghi che bisogna sostare e riflettere sull’importanza e il senso della vita per rompere le barriere dell’indifferenza,dell’accettazione passiva,dei pregiudizi e far emergere quei sentimenti di umanità e di amore insiti nel cuore e nella coscienza scienza dell’uomo
Da questi oggettivi riscontri, per il sentimento di profondo affetto e rispetto che mi lega a tanti carissimi amici disabili,con i quali ho già percorso parte del mio cammino ,ed altri che spero avrò l’onore di incontrare ; per onorare la memoria del mio caro fratello Francesco che in vita, con grande sensibilità, si è avvicinato al loro mondo,ho fortemente voluto costituire un’Associazione di volontariato , che possa contribuire al superamento dei pregiudizi , degli ostacoli che assoggettano i disabili ad una passiva condizione di vita, e renderli protagonisti del loro futuro , che possa fare da tramite tra il mondo delle persone disabili e quello delle persone abili portando queste due realtà,così diverse, a contatto l’ una con l’altra là dove la disparità è maggiore : il mondo del lavoro, dello sport, delle arti e della cultura.
La mia più profonda gratitudine va a tutti coloro che hanno sostenuto il mio progetto, con grande rispetto ed amore per il prossimo e che con grande sensibilità ed umanità si sono resi disponibili ad intraprendere insieme a me e ai nostri amici disabili un cammino di speranza.
Angela Ricciardi