“Non vogliamo una pericolosa colata di cemento”

LADISPOLI – Osteria nuova, 40 ettari di verde agricolo sacrificati a 300.000 nuove cubature (case) una colata di cemento che porterebbe migliaia di nuovi residenti a Ladispoli, trascinando il trasporto ferroviario al collasso e causando l’impossibilità di garantire a tutti i servizi sociali di cui si ha bisogno. Sono queste le preoccupazioni espresse da otto associazioni locali (Accademia Kronos, Associazione L’Altraladispoli, Associazione La Metamorfosi, Associazione Natura per tutti Onlus, Associazione “La persona obiettivo solidarietà”, Associazione Scuolambiente, Comitato Rifiuti Zero, Comitato “Salviamo il paesaggio” Roma nord) che si sono riunite per gettare l’allarme sullo sviluppo e la stessa convivenza civile nel territorio ladispolano.
“Chiediamo all’amministrazione di tornare sui suoi passi – affermano le associazioni in una nota congiunta – non porti questa decisione in consiglio comunale e chiami la città e gli imprenditori a confrontarsi su un modello di sviluppo che potenzi l’agricoltura e avvii attività economiche che portino occupazione stabile,valorizzando le nostre risorse naturali, storiche e paesaggistiche. Per creare nuovi posti di lavoro, un territorio come il nostro ha bisogno di un progetto nuovo, costruito sulle basi di un economia locale che tenga conto del difficile momento economico, e di una corretta tutela e sviluppo delle poche aree verdi restanti. Chiediamo, quindi, che anche nel nostro territorio si apra un dibattito serio sul consumo di suolo, come ormai sta avvenendo in tutta Italia e a tutti i livelli di governo. Chiediamo che Ladispoli e Cerveteri trovino strategie comuni per uscire dalla crisi, lasciando intatti ai nostri figli I beni comuni, di cui il territorio è per noi il più importante!”.