CIVITAVECCHIA – “Questo libro bianco vuole essere un promemoria per chi desidera approfondire la conoscenza su quanto accaduto negli ultimi cinque anni riguardo la costruzione di un forno crematorio all’interno del nuovo cimitero comunale di Civitavecchia”. Così è stato presentato quest’oggi, presso la sede di “Civitavecchia c’è”, il libro bianco sul forno crematorio realizzato da cittadini e comitati contrari alla realizzazione dell’impianto. Il libro bianco contiene ben 370 pagine di documenti meticolosamente raccolti da Francesco Cristini, che dimostrano come “su gran parte dell’iter amministrativo aleggi la locuzione latina ‘cui prodest?’”
Ha detto Cristini: “È un compendio di tutti gli atti amministrativi, presi per la maggiore dal sito del comune, uniti a tutti i nostri ricorsi”. Ma se consultare un libro di tale mole può sembrare impossibile, Cristini ci rassicura invece che, leggendo solo le 16 pagine gialle che contengono il riassunto di tutti i documenti, un qualsiasi lettore può farsi facilmente un’idea di quanto accaduto dal 2013 ad oggi sul fronte forno crematorio. “Il comune dice una cosa, noi un’altra, la ditta un’altra ancora – ha aggiunto Roberto Melchiorri – manca però un’indagine super partes e per questo motivo rimettiamo alla stampa e al pubblico tutti i materiali raccolti”.
“Quello che preoccupa tutti è il discorso ambientale – ha continuato Cristini – sia per chi sta nell’immediato intorno del cimitero, che per tutto il resto della città. Ci si chiede se i fumi facciano poco male o tanto male, quello che posso dire è che bene sicuramente non fanno, dato che sono pur sempre i prodotti di una combustione. Fino al 2016 abbiamo puntato solo sul discorso ambientale, ma dal 2016 ha cominciato a girare la notizia che ci fosse qualche criticità nel progetto. La relazione che evidenziava tale criticità non si riusciva a trovate e se ne è trovata traccia soltanto nel luglio 2016, all’interno della relazione tecnica della delibera 95, che approvava questo progetto esecutivo”.
Leggendo il libro bianco si potranno quindi trovare informazioni riguardanti tutte le procedure di dubbia legalità che sono avvenute durante l’iter amministrativo: dalla lievitazione dei costi dopo la vincita del bando, fino alla decisione di costruire gran parte dell’edificio sottoterra, passando per l’approvazione di due progetti diversi, fino all’inizio dei lavori senza approvazione del progetto esecutivo.
Lorenzo Piroli