“Siamo a un passo dall’emergenza commercio”

CIVITAVECCHIA – Da diversi operatori ed organizzazioni di impresa, sono stati giustamente evidenziati i rischi a cui va incontro l’intero sistema del commercio,in particolare, e dei servizi in generale, in previsione dell’entrata in vigore di nuove forme di tassazione. In particolare si fa riferimento alla Tares, il tributo che sostituisce Tarsu e Tia.
Per le aziende del terziario viene stimato un incremento medio del 290%, con punte fino al 600%. Ci sranno incrementi superiori al 400% per alcune tipologie di attività come la ristorazione e fino al600% per ortofrutta e discoteche.
Il colpo maggiore lo subiranno le imprese nei comuni che non sono ancora passati dalla Tarsu alla Tia.
Si tratterebbe di un vero e proprio colpo di grazia sulle piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi;non solo ma se si aggiunge l’ipotesi dell’aumento di un punto dell’iva, nel mese di giugno, e se si tiene conto che il 2012, è stato vero annus horribilis per i commercianti, l’anno più difficile dal dopoguerra, con una diminuizione del 2,95 dei consumi, la situazione per un settore così importante nell’economia cittadina , diventa tragico.
Si tenga conto che la mazzata della Tares, dopo il colpo brutale dell’Imu , che ha inciso sull’andamento dei consumi delle famiglie, rischia di rappresentare un ulteriore balzello su quelle piccole e medie imprese che rappresentano lo scheletro del sistema economico della città e su cui andrebbero costruite le premesse per una ripresa.
La speranza è che sindaci, da una parte ridefiniscano regolamenti comunali in materia e cerchino di rendere meno pesante l’applicazione del tributo;dall’altra un appello ai futuri parlamentari, e candidati regionali, perché si impegnino per un provvedimento che proroghi l’entrata in vigore del nuovo tributo.
Altrimenti ci troveremmo davanti d una vera “emergenza commercio”, e di conseguenza ad una emergenza occupazionale.

Tullio Nunzi