“In ricordo di Loredana Francesconi”

CIVITAVECCHIA – E’ venuta a mancare da qualche giorno una amica. Loredana Francesconi. Voglio ricordarla per il suo impegno nel sociale e nel sindacato. Ha collaborato insieme con me, nella Segreteria della CGIL territoriale di Civitavecchia. Ha diretto la categoria dei Postelegrafonici per diversi anni. Di lei ricordo l’allegria e la passione. Ritengo anche di interpretare i sentimenti di tutti coloro che in CGIL hanno avuto in buona sorte di lavorargli accanto. La notizia della sua scomparsa mi ha rattristato così come quando ebbi informazioni circa la sua malattia. Il suo contributo è stato importante, così come lo è quello di quanti dedicano il proprio tempo, sottraendolo ad altre attività, in direzione degli altri. Lavorare nella CGIL, come vi lavorava Loredana, era impegno e sacrificio. Lo si poteva fare solo se si era spinti da grandi motivazioni ideali. Le uniche gratificazioni erano e risiedono nella consapevolezza di contribuire a migliorare le condizioni in cui versano soprattutto i più deboli. Loredana aveva una grande sensibilità per le sofferenze umane ed esercitava una pressione costante sull’organizzazione per spingere l’insieme della struttura ad adoperarsi per intervenire nelle situazioni di maggiore disagio sociale. Era una donna che assieme alle altre donne della CGIL si occupava della condizione femminile nel lavoro e nella società. Era sempre presente nelle battaglie che riguardavano i processi di emancipazione delle donne. Merita di essere ricordata. Non dovremmo permettere che scompaiano nel silenzio figure che hanno con generosità offerto se stessi per la crescita civile e culturale della comunità nella quale si vive. E’ un fatto di civiltà. Non dobbiamo consentire che scompaiano nell’oblio quanti, nella loro vita non hanno cercato onori e riconoscimenti ma hanno con semplicità ed umiltà portato il proprio fardello al solo scopo di migliorare la vita di tutti. Grazie Loredana per quanto hai fatto e grazie per come lo hai fatto. Che la terra ti sia leggera.

Piero Alessi