“Rete dei cittadini” e “Gente comune in movimento”: “Cozzolino, così non va”

CIVITAVECCHIA – “Rete dei cittadini” e “Gente comune in movimento” bocciano la Giunta Cozzolino. Nel corso del loro primo incontro, in adesione al progetto della costituzione di un coordinamento tra tutte le associazioni locali, entrambi i loro rappresentanti hanno infatti espresso un giudizio negativo sull’Amministrazione comunale.
“Avvertiamo che nella società cittadina cresce un clima e un sentimento di sconforto e di sfiducia verso il sindaco e la sua giunta – affermano le due associazioni in una nota stampa congiunta – I gravi problemi della Città, in testa quelli occupazionali e dello sviluppo, languiscono nell’inedia e nell’improvvisazione mentre si fa sempre più strada la disillusione e lo sconforto che seguono ormai fatalmente agli entusiasmi e alle attese dei primi momenti post elettorali. Le società partecipate rimangono sommerse dai debiti e i rischi per le famiglie dei dipendenti di rimanere senza sostegno economico permangono alti, non si è posto alcun rimedio ai problemi dell’acqua e della nettezza urbana, la viabilità è precaria e, in alcuni casi, espone passanti e traffico a condizioni di rischio. Lo stesso tessuto degli enti pubblici a sostegno dell’erogazione dei servizi è sottoposto a pericoli di soppressione: sta succedendo per l’Ater che si vorrebbe sopprimere e per alcuni servizi della sanità come la Risonanza magnetica che la Asl locale sotto gli impulsi della Regione vorrebbe trasferire a Bracciano. Tutto sembra ammantato dall’incertezza, persino i rapporti con i punti storici di sostegno come il Porto e l’Enel, mentre non si scorgono misure forti in grado di offrire ai cittadini forme elementari di sicurezza in tutti i campi. Né la crisi permanente dei partiti, profondamente radicata da destra a sinistra, può rappresentare soluzioni, indicazioni, proposte, programmi per aiutare la Giunta a uscire dalle condizioni di inerzia in cui versa”.
La “Rete dei cittadini” e “Gente comune in movimento” rivolgono un appello alle organizzazioni sociali, associazioni di cittadini in testa, per promuovere “un’opera di sensibilizzazione e di mobilitazione intorno all’idea della promozione di una vertenza territoriale per i servizi, l’occupazione e lo sviluppo. In una parola per i diritti”.