L’accordo del 2003 sbugiarda l’Enel

CIVITAVECCHIA – Innesca come prevedibile la polemica la risposta indirizzata al Comune dall’Enel in seguito alla richiesta di chiarimenti in ordine alla politica manutentiva dell’impianto di Tvn. “L’Enel non ha alcun obbligo di condividere i piani con l’Amministrazione” la lapidaria replica dell’azienda elettrica, resa nota ieri dal Sindaco Antonio Cozzolino. Ma le cose stanno veramente così? Assolutamente no per il Consigliere comunale Cinque Stelle Francesco Fortunato, il quale richiama alla memoria l’articolo 6 dell’”Accordo disciplinante i rapporti tra l’Amministrazione comunale di Civitavecchia ed Enel Spa”, sottoscritto nel 2003 con l’allora Giunta De Sio, il quale al punto 6.1 recita testualmente: “Per la manutenzione dell’impianto in esercizio, l’Enel si impegna ad illustrare annualmente i programmi di attività. Inoltre Enel concorderà con le imprese locali e le parti sociali il programma di formazione della manodopera ed attiverà gli specifici corsi individuati”. Al punto 6.2, invece, si legge che “Verrà costituito un Osservatorio Permanente sui problemi dei lavoro collegati alla centrale di Torre Nord. Tale Osservatorio dovrà essere composto dall’Amministrazione Comunale, dall’Autorità Portuale, dai rappresentanti delle Associazioni Imprenditoriali cittadine, da rappresentanti dell’Enel, da un rappresentante di ciascuna organizzazione sindacale presente sul Territorio”. Infine il punto 6.5 dice: “L’Amministrazione comunale di Civitavecchia effettuerà periodico controllo sullo stato di attuazione e le verifiche sull’adempimento degli impegni presi con il presente accordo”.
“In effetti – commenta Fortunato – a pensarci bene, risulta molto più comodo per una società che guadagna centinaia di milioni di euro l’anno regolare con una transazione meramente economica i rapporti con un territorio che risulta pesantemente condizionato dalla sua presenza, sia dal punto di vista dello sviluppo economico che da quello prettamente ambientale. Questo fatto risulta ormai evidente vista l’insistenza dell’azienda elettrica nel cercare un (nuovo) accordo che andasse a chiudere e sostituire gli accordi sottoscritti in passato e solo parzialmente rispettati. Accordi che impegnavano la multinazionale ad un rapporto più articolato con il territorio e che andavano nella direzione della tutela e dello sviluppo dello stesso sia con forti investimenti nel campo delle energie alternative (mai realizzati) che con il coinvolgimento forte dell’imprenditoria locale e delle sue maestranze”. “Forse sarà il caso – conclude – che Enel cominci sul serio a rispettare gli accordi da lei stessa sottoscritti se non vuole continuare ad alimentare il sospetto, oramai sempre più forte, che forse TVN non sia realmente questo “fiore all’occhiello” di cui tanto ci si vanta in Italia e nel mondo”.