“Tutte le esperienze dei mercatini si sono rivelate negative”

MercatinoCIVITAVECCHIA – Egregio Delegato al turismo,
ho letto con attenzione le sue riflessioni relative ai mercatini natalizi; riflessioni pacate, ma su cui mi permetterà, come semplice cittadino, da sempre a Civitavecchia, e con esperienze trentennali nel settore terziario, alcune considerazioni; ovviamente non in polemica ma come contributo per lo sviluppo di questa città.
Per quanto riguarda i mercatini, concorderà con me che le precedenti esperienze sono state tutte negative.
Sono andato a rileggere le dichiarazioni di un assessore della giunta Moscherini, in riferimento ai mercatini al Viale; ovviamente si parlava di qualità di merceologia da esporre, di tutela e salvaguardia degli operatori locali. Non metto in dubbio che nel suo bando ci potevano essere novità, ma capirà anche lo scetticismo degli operatori.
Tralascerei poi la qualità degli arredi e delle strutture lignee, e le consiglierei di andare a parlare con gli operatori del mercato che operano nelle mitiche casette di legno.
Lo scetticismo degli operatori nasce da una scarsa attenzione delle varie amministrazioni, nei confronti del terziario in generale e del commercio in particolare. Temi presenti in campagna elettorale, ma poi ignorati, nonostante che tale settore rappresenti (sono stufo di ripeterlo) oltre il 70% del pil della città, e dell’occupazione.
La cosa su cui non concordo nel suo articolo, è quando afferma che i mercatini potevano essere occasioni di consumo e ritrovo per la città.
Ma per questo esistono i sistemi commerciali naturali, gli stessi negozi di vicinato valorizzano il contesto della città, determinano la salvaguardia delle tradizioni e del tessuto socio economico, sono occasioni di incontro, vitalizzano la città.
Il commercio è funzione urbana fondamentale e significativa nel disegno e nel governo del territorio cittadino. Per questo va ascoltato, con questo bisogna confrontarsi, per rilevare campi di azione e costruire un sistema di proposte condivise, finalizzate al miglioramento della vita economica e della qualità urbana.
Anche perché questo sistema sta vivendo una crisi paurosa; nei nove mesi di questo anno hanno chiuso 300mila imprese; i consumi languono, le famiglie hanno poco da spendere si prevede un natale assai sobrio e difficile per i consumatori ed i commercianti, che vengono già da anni assai difficili.
Credo che bene abbia fatto il sindaco a prendere questa decisione; non per semplice pace sociale, ma consapevole che un sistema democratico e si basa sulla concertazione, sulla discussione con i lavoratori, tutti i lavoratori, ma anche e soprattutto con le imprese.
Una brevissima considerazione per quanto riguarda la sua delega. Io da anni vado ripetendo che Civitavecchia ha tutti i requisiti per un salto di qualità nel settore turismo; la presenza dei vari segmenti turistici, la possibilità di creare una marca coinvolgendo il territorio, dà la possibilità a Civitavecchia di essere il capofila di un vero sistema turistico, di una rete con il territorio. Per riuscire però a ritornare alla propria vocazione turistica, ha bisogno di interventi sistemici strutturali, così come sta facendo l’autorità portuale, che ha delineato la linea da seguire.
Lumacate, trenini, sfilate o cocomeraie (mi sembra un po’ eccessivo) come proposto da un assessore della giunta precedente, sono utili e necessari; benedetti in periodi così critici per i consumi.
Ma in tutta sincerità, per la strutturazione di una vera vocazione turistica della città ci vuole ben altro.

Tullio Nunzi