“Quei manifesti poco imparziali”

TomassiniCIVITAVECCHIA – Abbiamo  potuto osservare, così come tutti i cittadini di Civitavecchia, l’immagine del Presidente dell’Autorità Portuale e quella del Sindaco riprodotte insieme in montaggio fotografico su manifesti giganti, collocati in apposite bacheche altrettanto grandi e ben in vista (probabilmente alcune di queste sono state collocate di recente a bella posta) per riproporre lo slogan, già lungamente propagandato e ampiamente diffuso dai giornali locali, relativo all’accordo fra Comune e Autorità Portuale uniti in un “patto di unità di azione” per lo sviluppo della città.
Ne abbiamo ricavato la personale opinione che quei manifesti siano stati esposti  non tanto per una sana opera di comunicazione dei due Enti su un fatto tanto importante quanto ovvio e che in un normale contesto di relazioni istituzionali dovrebbe rappresentare prassi corrente, ma per una loro destinazione a propaganda elettorale a favore di uno schieramento, perché il contenuto degli slogan riguarda eventi futuri e quindi la prossima legislatura.
Ciò potrebbe far dedurre che il Presidente dell’Autorità Portuale, dottor Pasqualino Monti, sia uomo di parte e non  manager con esclusiva caratterizzazione tecnica al governo di un Ente che per vocazione e destinazione è autonomo e indipendente rispetto a partiti e altre entità politiche e che si dovrebbe collocare perciò al di sopra delle parti, cosa per cui egli era stato scelto con ampissima convergenza. Pensiamo – fra l’altro – che l’operazione di propaganda sia stata eseguita con notevole dispendio di risorse finanziarie che riteniamo assai inopportuno in una fase in cui la politica è impegnata in un’opera di forte contenimento delle spese a essa destinate. In questo senso, che sia stato il Comune o, altrimenti, l’Autorità Portuale a sostenere le spese dell’operazione di propaganda elettorale, siamo alla presenza di un utilizzo distorto delle risorse pubbliche.
Se, intanto, si facessero conoscere ai cittadini le fonti da cui esse sono state attinte per l’operazione elettorale penso che si farebbe – almeno da questo punto di vista – opera trasparente e corretta.
Ciò, ed altro ancora, fanno emergere dubbi sulla imparzialità e autonomia del Presidente del Porto.
I termini di autonomia, indipendenza, trasparenza, imparzialità, vengono richiamati non per un vacuo esercizio dialettico, ma perché riteniamo – fra l’altro – che l’Autorità Portuale per motivazioni ovvie che non è nemmeno il caso di sottolineare, è tenuta a partecipare a questa opera di risanamento morale di contenimento dei costi della politica su cui tutte le forze politiche e istituzionali sono state chiamate a concorrere per un’opera di salvataggio dell’Italia dai dissesti finanziari.
Ci sentiamo pertanto di richiamare il dottor Monti a una più attenta cura delle risorse rispetto alle disinvolte gestioni che hanno preceduto la Sua presidenza.
Nel frattempo ci permettiamo di esprimere la nostra particolare attesa per un atteggiamento di equidistanza in coerenza con il ruolo istituzionale autonomo dell’Ente  presieduto dal dottor Monti rispetto alle vicende elettorali e politiche della città.

Annalisa Tomassini