La palmanza

palmeCIVITAVECCHIA – “Sono un poco stanco” – disse  Tom Hanks nel film dove interpretava Forrest Gump .
Altrettanto noi,  della raccolta firme per il bosco di Tvn che negli spazi di tempo libero ed il fine settimana ci mettiamo con il banchetto a raccogliere le adesioni e soprattutto le “sensazioni” della gente, ma è troppo grande la soddisfazione di sentirsi dire anche un solo semplice “grazie a Voi che ci siete”, per potersi dare vinti
In questi  mesi l’amministrazione cittadina è riuscita a dare il peggior esempio di attenzione al verde ed alla qualità dell’ambiente che difficilmente potrà mai essere superato negli anni a venire;   dall’esternazione del dirigente all’urbanistica che disse  – il  “verde “ a Civitavecchia è ben oltre lo standard  – , all’abbattimento sistematico degli eucalipti (in parte riuscito), dei platani per lasciare spazio alle rotatorie, ultima la molto probabile strage alla “Madonnina” e forse a breve il mercato.
Ma tutto ciò sarà sicuramente giustificato da qualcuno, come “atto necessario” per la maggior fluidità del traffico (opinabile seppur auspicabile) soprattutto a Largo Monsignor D’Ardia .
Dove, invece,  avete veramente colpa grave, è sul lento, sistematico, calcolato, inarrestabile, indegno, indecoroso, incredibile, inaccettabile, intollerabile, incomprensibile sterminio delle palme.
Le palme che in ogni città o piccolo borgo che si affaccia  sul mare, sono il principale ornamento e biglietto da visita, a Civitavecchia sono ormai alla stregua di un animale in via di estinzione, braccate  da un parassita che le divora dall’interno,  ma tutto ciò, solo a Civitavecchia passa inosservato e nella più totale  inedia in quanto circa un anno fa contattammo prima l’Assessore Guidoni e poi l’agronomo Benedetti, con la promessa avuta da entrambi che si sarebbe attivato nel breve l’iter per la realizzazione di un progetto atto a salvaguardare le piante, a più riprese abbiamo pressato gli stessi , ma a tutt’oggi ecco la situazione.
Nell’arco di pochi chilometri sia a S.Marinella che a Tarquinia ci sono aziende specializzate nella lotta a questo insetto e credo di aver capito che, con una cifra molto ragionevole si possa iniziare un percorso di  profilassi per salvare la pianta. Piante che date le dimensioni, hanno tutte, ormai, un valore ragguardevole, da quelle che stanno sparendo dal lungomare Thaon De Revel (nella foto), a quelle tagliate davanti all’ex Santa Lucia, a quelle sull’Aurelia direzione Roma, a quelle del Ponte delle Quattro Porte, a quelle ad Aurelia ed ultima ma forse più importante la famosa “palmetta” del mercato; ma dove si toccherà veramente il fondo, sarà proprio alla Marina.
La stratosferica opera da svariati milioni di euro, con cui questa Amministrazione cercherà l’autocelebrazione per gli anni a venire, cela nascosto al suo interno, mascherato dal telo ombreggiato, la peggiore “Palmanza” di tutte .
Sono già sette le piante  morte e le altre seguiranno a breve, piante che da decenni hanno accompagnato le passeggiate dei Civitavecchiesi sul lungo mare e che alla presentazione della “nuova Marina” probabilmente non vedremo più, in quanto l’insetto si sposta da una pianta all’altra in assenza di un intervento, con la velocità di cui solo l’uomo e la natura distruttrice sono capaci.
“Sono un poco stanco” e questa volta a dirlo non è Forrest Gump e non per una lunga corsa!

Marco e Massimiliano – Comitato Naturalmente   
Simona – Forum Ambientalista