“Coronavirus: in Germania lo contrae solo la plebe?”

CIVITAVECCHIA – Da Francesca, civitavecchiese residente da un anno in Germania,  a Francoforte sul Meno, riceviamo e pubblichiamo:

“Chi scrive è un’italiana, residente Francoforte sul Meno, in una zona ai confini con la Baviera.
Vivo qui in questo paese che tutti reputano civile, pulito, ligio al dovere… uno stato forte, ricco, dove c’è meritocrazia e il lavoro pullula per tutti. Vero da questo punto di vista… ma chi vive qui sa i limiti che deve affrontare quotidianamente.
Oggi vorrei parlare di il caso Corona virus.
Giornali, tv e social ne parlano a profusione, mandano in giro mappe delle zone rosse dell’Europa ma la Germania cosa fa? La mal capitata Italia ha reso pubblico tutto ciò che è successo passo passo, giorno dopo giorno…e qui?
Nulla! Si parla di questo virus in terza persona, come se la Germania fosse repellente ma l’assurdo è che anche qui c’è, e sembra che ve ne sia molta…ma la plebe, cioè noi non veniamo informati come di dovere, per paura che divulgandosi questa informazione, l’economia tedesca vada a farsi benedire…
Trovi fuori agli uffici pubblici scritte del tipo (ci scusiamo se non vi salutiamo dandovi la mano ma per motivi igienici, preferiamo tenere le distanze) o negli scaffali dei supermercati trovi (ci scusiamo se negli scaffali non trovate disinfettante o carta igienica, ci stiamo organizzando per rifornirvi al più presto), pasta e beni primari sono pressoché irreperibili, eppure lo stato non da allarme nazionale.
Ieri hanno dato il comunicato per la chiusura scuole in questo modo. (Tutte le scuole saranno chiuse fino al 8 aprile per attenersi alle stesse regole europee).
Nessuno parla di quanti casi ci sono, nessuno sa con esattezza cosa sta accadendo…tanto è che qui nessuno gira con la mascherina, né guanti…ma i medici ( una casta qui) sono vuoti e non ti fanno entrare, evitano nel limite del possibile di visitarti, ti fanno prenotare telefonicamente se non hai sintomi del corona allora puoi recarti dal medico ma e se li hai ti chiedono di fare un numero 116 117 dove una centralinista ti risponde e poi ti smista in base alla zona per farti parlare con qualcuno che ti fa domande di routine per vedere se puoi essere un contagiato…ma nessuno ti dice come fare per evitare di essere un contagioso.
Questo stato che grida forte al mondo: ‘prevenire è meglio che curare’ sta per crollare di fronte alla sua ottusità e mania di grandezza… ma cosa mi dovevo aspettare da un paese che è stato il primo per utilizzato lo smistamento della differenziata, salvo poi ritirare i bidoni del umido una volta ogni 15 giorni d’inverno e ogni settimana d’estate? Che bello in agosto aprire i cassonetti e trovare migliaia di vermi che vagano nel giardino aspettando che le larve si schiudano e diventino mosche che sciamano come api e girano per ogni casa come cardellini a primavera.
Spero che questo incubo finisca in fretta, spero per l’Italia un futuro migliore, spero per la Germania metta il buon senso e incominci a capire che questo virus non ha malati di serie c… colpisce senza distinzione di ceto sociale.
Solidale con la mia patria auguro una buona guarigione a chi sta male e un grazie ai nostri (medici) come al solito sempre in prima linea”.

Francesca