“Consentiteci di aiutare i nostri famigliari”

CIVITAVECCHIA – Lettera in Redazione di Gioia Re:

“Scoperte le carte, aperte le finestre, che non si potevano aprire, gli effetti della mala gestione sanitaria, nei mesi del covid, sono apparsi in tutta la loro interezza. Non c’è da stupirsi, se i tavoli delle Procure d’Italia pullulano di denunce.
I pochi, sopravvissuti, ancora presenti nelle RSA, fantasmi in attesa di essere traghettati con biglietto di sola andata, nel mondo senza ritorno.
Dimagriti, (7 o 8 chili a testa), rassegnati, trascorrono le giornate, in un limbo privo di emozioni, dal letto, alla carrozzella e viceversa.
Interrogati dai familiari, qualche volta con un filo di voce rispondono.
‘Hai mangiato?’ ‘Quel poco che mi danno’. Riferito non alla mancanza di quantità del cibo, sempre abbondante nel menù della mensa, ma nell’assenza di tempo a disposizione dell’operatore che deve imboccare, 45 unità.
Prima del Covid, questo ruolo, in accordo con la struttura, era ricoperto dai parenti che lo richiedevano, come volontari senza retribuzione naturalmente.
Da qualche giorno via libera ai rientri dalla ASL Roma 4, dei pazienti in trasferta per Covid.
I manager debbono dimostrare efficienza, per essere riconfermati nel mandato, ‘il fattore umano poco interessa’.
Zingaretti apre la bocca, e allarga le braccia, al denaro dell’Europa utile dice, per riorganizzare la sanità.
Chi ci crede, basta scambiare qualche parola e il fiume del dissenso dilaga…
‘E’ un caos, nessuno sa niente, nessuno promette niente, cosa dobbiamo fare per curarci?’
L’ultima farsa, firmata ‘Teatro dei Pupi’ riguarda l’RSA Bellosguardo.
Visite contingentate di 20 minuti fino a una settimana fa, dal vetro, adesso all’aperto con distanza di due metri. Parenti muniti di mascherine e guanti, personale con mascherine al bisogno. Alla luce di questa follia, tutta italiana, chiediamo muniti di test sierologico e protezione di renderci utili come prima anche se con qualche precauzione in più.
Ci vogliono braccia, non parole in libero arbitrio. ‘Il parente Sta bene’ e quando ce lo troviamo davanti constatiamo che è più di là che di qua.
Presenze utili, fisioterapista inteso come unità di sostegno, parallele non richieste, né flessioni, magari aiutare a bere, sono tutti disidratati.
Fattore lavanderia, un rebus in tutta Italia, lamentele comuni, conclusione, ospiti senza effetti personali o vestiti con abiti di persone decedute.
I familiari infastiditi chiedono il ripristino delle vecchie abitudini, previo congelamento del pagamento delle rette in virtù dei disservizi riscontrati.
A mali estremi, estremi rimedi”.

Gioia Re, per i familiari