CIVITAVECCHIA – Resto senza parole di fronte alla scarica di veleno, gratuito, profusa da Carla Celani, ex delegata delle varie amministrazioni dagli anni 90 e che ha oltre vent’anni si occupa, politicamente, del gemellaggio con i nostri amici giapponesi. E’ infatti un attacco politico che leggo nel suo scritto, a firma infatti della Celani iscritta PD. E non della Celani amica del Giappone. E questo aspetto dovrebbe far capire il livello della signora Celani che in modo molto intelligente si è praticamente data la zappa sui piedi.
La signora Celani infatti è stata fin da subito coinvolta nella organizzazione dei festeggiamenti dei 400 anni della importante ricorrenza e dovrebbe forse fare un po’ di autocritica visto che, essendo parte attiva del Coordinamento, non ha né fatto proposte né trovato un centesimo per neanche uno dei tanti eventi organizzati non solo da me ma dalle 15 associazioni culturali e da tutte le scuole cittadine coinvolte, compresa quella dove lei insegna, a costo zero per il Coordinamento.
La signora Celani è però stata protagonista di una conferenza nella quale io le ho proposto di parlare del suo ruolo di delegata in passato ai gemellaggi per raccontare come nasce e vive un gemellaggio. Ed è stata protagonista con tutti noi del Coordinamento sempre, partecipando a tutte le tutte le riunioni, ricevendo decine di mail organizzative e rispondendo sempre in modo cordiale e positivo, dove, se aveva qualcosa da proporre o criticare, poteva anche scrivere. Per questo mi dispiace per quello che leggo come un attacco politico, tra l’altro senza senso, visto che da quasi due anni non faccio più politica e soprattutto visto che siamo state a diretto contatto soprattutto in questo fine settimana. Se aveva qualcosa da dirmi poteva farlo di persona. Per questo si è rivelata una persona falsa e ipocrita e caratterialmente debole che, ricevuto un ordine dal partito, non ha esitato a distruggere quello per cui anche lei ha lavorato da tempo.
Infine ricordo alla signora Celani due cose: che se i civitavecchiesi chiamavano fino a qualche settimana fa la statua di Hasekura ”la statua der cinese” evidentemente la sua figura di delegata ventennale al gemellaggio con Ishinomaki ha prodotto risultati sotto lo zero nella conoscenza e nella diffusione dell’amicizia tra i due Comuni. Visto il suo passato da “gran ciambellana di corte” per le precedenti amministrazioni poteva contattare lei stessa i diretti protagonisti dei quei tempi. Questo magari poteva essere il suo contributo ai lavori del coordinamento.
Poi. La Signora Celani gestisce da anni una pagina facebook dedicata alla vecchia associazione “Amici di Ishinomaki” dove si contano più interventi di carattere politico che altro. E’ evidente il suo coinvolgimento fino all’inverosimile nella guerra politica a questa amministrazione che invece ha fortemente voluto questi festeggiamenti. E che l’ha coinvolta da subito, non guardando all’appartenenza politica di nessuno. Neanche della sua.
Ultimissima cosa. Non entro nel merito delle critiche rivolte alla signora Celani al Coordinamento per le ragioni di cui sopra ma le ricordo solo che abbiamo cercato di accogliere nel migliore dei modi i nostri amici di Ishinomaki. Possiamo aver fatto qualche errore che mi pare però abbia visto solo la super ex delegata. Ad esclusione della delegazione degli istituzionali del Comune di Ishinomaki, per i quali ringraziamo gli sponsor, due ristoranti, il Piccadilly e la Bomboniera, oltre a due buffet offerti dall’Istituto Alberghiero dove è stato realizzato lo show coking di cucina giapponese, abbiamo volutamente evitato di far mangiare gratuitamente la delegazione dei 10 cittadini perché il Coordinamento non deve pagare marchette più o meno elettorali a nessun ristoratore locale. Ricorda la signora Celani quando con lei delegata, gli amici di Ishinomaki sono stati accompagnati a mangiare gratis da un noto ristorante CINESE rischiamo un incidente diplomatico provocando un imbarazzo planetario in tutti commensali? O quando lei stessa ha stremato sempre la stessa delegazione nipponica accompagnandola da una parte all’altra della città senza dare un senso a quella giornata? La chiudo qui, sottolineando che io non le voglio bene. E le rispedisco la sua finta simpatia. Dell’apparenza non so cosa farmene.
Roberta Galletta