Serpieri-Toscano: la Vecchia è in semifinale di Coppa Italia

CIVITAVECCHIA – Da incorniciare, senza patemi, dai palati fini e di carattere la vittoria del Civitavecchia Calcio 1920 contro la corazzata Tivoli. Un 2-1 che bissa quello dell’andata e che permette agli uomini di Paolo Caputo di andare in semifinale di Coppa Italia d’Eccellenza. Dopo anni che non succedeva, contro tutto e tutti come spesso capita, con uno spogliatoio e un gruppo di giocatori più che mai unito, al contrario del chiacchiericcio che in questi ultimi tempi ha farneticato su di una squadra sana, con alla guida il suo condottiero sempre più comandante di una nave a vessilli alzati. La Vecchia soffre poco o nulla, diciamo niente, Serpieri di testa la porta in vantaggio mentre Toscano, con una galoppata da campi di serie A del Nord dei bei tempi, gli regala il raddoppio. Sul finire Tornatore accorcia su rigore tra le proteste di un quartiere intero, per un’azione continuata nonostante ci fosse un giocatore neroazzurro a terra, che servirà poco o nulla se non a dimezzare lo svantaggio. L’appuntamento è per Gennaio quando in una settimana, contro il Real Scalo, ci si giocherà la finale del 5 Febbraio.

FORMAZIONI La Vecchia parte con gli uomini contati, sono ancora debilitati Funari e Cerroni che si accomodano in panchina. Forfait il primo che permetterà l’esordio di Gravina, mostruoso per i novanta minuti. Stesso modulo di domenica, La Rosa dietro a Toscano e Ruggiero mentre a centrocampo c’è il trio composto dà Bevilacqua, Serpieri e Gandolfi. In difesa Leone e Fatarella a guardia di Nunziata tra i pali, mente Converso e Gravina a difendere sulle fasce.

GARA Gara tattica già dall’avvio, sarà così per larga parte con le occasioni che saranno veramente poche. Da una parte e dall’altra. Il vantaggio neroazzurro dell’andata permette di controllare per poi ripartire, sul fronte tiburtino sembra si giochi col freno a mano tirato. La prima conclusione è Di Gravina, alta. Al sedicesimo per un non nulla Siccardi non fa la frittata, aspetta troppo per rinviare e Toscano, come un rapace, per poco non lo beffa. Pirò al ventiseiesimo la manda alle stelle da posizione defilata, un minuto dopo Prandelli cicca di testa da ottima posizione. Azioni sporadiche, nulla di che sul fronte Tivoli, con il gioco che non decolla. Alla mezz’ora passa la Vecchia, angolo di Ruggiero con la sfera che arriva a Fatarella che di testa la rimette in mezzo, Serpieri è lì e anticipa tutti depositando in rete. Vecchia avanti. Quattro minuti dopo però serve un Nunziata reattivo sulla bordata di Bellini, poi sugli sviluppi del corner Della Guardia la manda fuori da ottima posizione. L’occasione più ghiotta però capita a Pirò al trentaseiesimo, in contropiede, dopo aver eluso l’intervento di Leone, tira inspiegabilmente fuori. Si va a riposo col vantaggio neroazzurro, fin qui meritato. Al terzo raddoppia la Vecchia con Toscano, un gol alla Weah del Milan dei campioni per intenderci, se si immagina l’inizio dell’azione subito dopo la linea di mezzeria, che parte da casa sua, si beve tutta la retroguardia avversaria, depositando poi in rete. Due a zero, qualificazione a un passo in un Tamagnini in ebollizione. Entra Calcagni, Mastromattei e Tornatore, Peris tenta il tutto per tutto. Tornatore lo ripaga al quindicesimo, la sfera va fuori. La Vecchia controlla, il Tivoli non produce nulla di serio, almeno fino al trentacinquesimo, quando, con Leone a terra, continua l’azione e si guadagna un rigore. Vibranti le proteste generali per non aver fermato il gioco, Leone era a un metro dalla porta. Tornatore dal dischetto non sbaglia, due a uno. La Vecchia non si scompone e con La Rosa, con un colpo ad effetto che manda la sfera fuori di un soffio, si ripropone in attacco. La gara finisce sul ribaltamento di fronte, Tornatore commette fallo su Converso a palla lontana e si vede sventolare il rosso. In pratica finisce qui tutto, la Vecchia passa in semifinale. Da una vita non accadeva.