Le luminarie accendono l’irrinunciabile polemica

CIVITAVECCHIA – Irrinunciabile, quasi che non sembri vero agli amanti della polemica provincialotta, divampa la contesa sulle luminarie natalizie, censurate per quest’anno dall’Amministrazione, come ha denunciato ieri la Confcommercio, in quanto sponsorizzate dall’Enel.
Contro la Giunta Cozzolino è scattato immediato il fuoco della accuse, con il coordinamento locale di Forza Italia ad aprire le danze. “Una larga parte del commercio storico di questa città, quello formato dalle piccole imprese che hanno sempre dato da mangiare ad intere famiglie, aspettava il periodo delle feste di Natale per vedere i propri incassi aumentare almeno di un po’, e non solo le tasse. Sapere che a Palazzo del Pincio preferiscono farli rimanere al buio piuttosto che incontrarsi con Enel la dice lunga su come questa giunta pensa di amministrare la città portandola fuori dalla palude di una crisi senza precedenti”. “Sarebbe ora che qualcuno dica agli attuali inquilini del Pincio che se vogliono fare bella figura, non possono farla a spese della città. Che la centrale funziona ormai da anni, che l’Enel non avrebbe perciò neanche troppo bisogno di migliorare la sua immagine e che non raccogliere un possibile investimento di marketing territoriale nell’interesse dei cittadini non è coraggio, ma incapacità di governare”.
Segue a ruota Link democratico, anch’esso non certo tenero con la giunta penta stellata. “Non può essere la cittadinanza a pagare l’incapacità dei grillini ad impostare un rapporto con un azienda come Enel che non sia quello della ideologica assenza di ogni dialogo. Boicottare in questa maniera iniziative promosse gratuitamente dai commercianti è indegno di chi amministra la cosa pubblica oltre che dannoso dell’economia cittadina, le festività natalizie dovrebbero essere un momento in cui la piccola e media impresa rifiata, questa ‘boccata d’ossigeno’ diventa vitale in un momento di crisi del genere”.
Ma c’è anche chi elogia la scelta dell’Amministrazione, come il Movimento No Coke Alto Lazio. “Sono anni che andiamo dicendo che finché il territorio sarà succube dei finanziamenti erogati da Enel, quest’ultimo continuerà a trattare come sudditi i cittadini del comprensorio e a fare scempio della loro salute e del loro ambiente. Enel, come d’altronde qualsivoglia società privata, non dà nulla per nulla: che sia pubblicità o ricerca di consenso, che sia tentativo di ridurre al silenzio o di strappare un assenso a una qualche deroga ognuna di queste possibilità ha come diretta conseguenza l’aumento del peso inquinante e, parallelamente, delle ricadute sulla salute della popolazione. Se Enel fosse stata effettivamente interessata solo al sostegno al commercio, cosa avrebbe potuto semplicemente costituire un fondo per le piccole imprese nel quale le stesse, in forma autonoma, avrebbero potuto attingere per la realizzazione di addobbi e eventi natalizi”.
Difende infine ovviamente il proprio operato, chiamata in causa, l’Amministrazione Cozzolino, per voce dell’Assessore alla Cultura Vincenzo D’Antò: “L’amarezza è che un primo attacco ci viene proprio da Confcommercio a cui avevamo chiesto supporto per l’organizzazione delle varie attività. Capisco che andare all’Enel e chiedere i soldi per fare tutto sia la strada più semplice, avremo potuto risolvere il problema anche noi in questo modo senza chiedere il supporto di nessuno, ma questo avrebbe accentuato ancora di più l’inerzia delle istituzioni e delle varie categorie di commercianti relativamente alle attività che secondo noi dovrebbero partire dallo sforzo e dall’impegno di tutti. Fermo restando che Enel è un’azienda privata e come privato può decidere di farsi pubblicità come meglio crede; il Comune non vuole e non può mettersi in mezzo ad accordo fra parti private e quindi se Confcommercio voleva davvero organizzare le luminarie poteva farlo senza citarci nella richiesta espressamente Enel. Con quali sponsor Confcommercio avrebbe sovvenzionato l’opera, sarebbe stato un ‘problema’ di Confcommercio e non del Comune.
Nonostante le loro dichiarazioni, restiamo comunque fiduciosi nella buona volontà di tutti quelli che si sono seduti intorno ad un tavolo con noi per aiutare la città. Diversi commercianti si sono fatti avanti per aiutare l’amministrazione ed è su loro che conteremo affinché questo Natale sia diverso e sicuramente più sentito. Insieme siamo riusciti a trovare soluzioni che ci daranno la possibilità di essere fieri di quello che abbiamo fatto. Il triste Natale preannunciato da Confcommercio vedrà nelle strade della nostra città un Villaggio di Babbo Natale alla Cittadella della musica, dove ci sarà un percorso che terminerà nella sala conferenze della biblioteca, il tutto arricchito da spettacoli per bambini. A piazza Calamatta ci sarà l’animazione per bambini. All’ex chiesetta di San Giovanni di Dio ci sarà una mostra sui giocattoli antichi. Alla Rocca ci sarà la mostra dei presepi. Al viale ci sarà un mercatino di Natale e tante altre iniziative che investiranno diverse aree della città. Capisco che riuscire a fare queste cose senza chiedere soldi a nessuno può risultare difficile, ma bisogna anche capire che se la città non viene stimolata a trovare nuove soluzioni, cosa che secondo noi dovrebbe rientrare nei compiti istituzionali di associazioni di livello nazionale come Confcommercio, non riusciremo mai ad uscire da questo letargo indotto proprio da politiche di servitù attuate fino a ieri”.