Il 29 novembre ricorre la ” Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese”, data stabilita con una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1977. Oggi più che mai, in considerazione degli eventi che stanno devastando la striscia di Gaza da quasi due mesi, in virtù del genocidio in atto del popolo palestinese, con oltre 6.000 bambini uccisi tra i 15.000 civili morti, è più che mai necessario che la comunità internazionale si faccia carico di porre fine al massacro in atto e adotti le misure necessarie senza ipocrisie, paraocchi e doppi pesi. Di seguito il messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres:
“Questa Giornata internazionale di solidarietà giunge durante uno dei capitoli più bui della storia del popolo palestinese. Sono inorridito dalla morte e dalla distruzione che hanno inghiottito la regione, che è sommersa dal dolore, dall’angoscia e dallo strazio.
I palestinesi di Gaza stanno subendo una catastrofe umanitaria. Quasi 1,7 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case, ma nessun luogo è sicuro. Nel frattempo, la situazione nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, rischia di degenerare.
Esprimo le mie sincere condoglianze alle migliaia di famiglie che stanno piangendo i loro cari. Tra queste ci sono anche i membri della nostra famiglia delle Nazioni Unite uccisi a Gaza, che rappresentano la più grande perdita di personale nella storia della nostra organizzazione.
Sono stato chiaro nel condannare gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre. Ma sono stato anche chiaro sul fatto che non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese.
In tutta la regione, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione è un’indispensabile ancora di salvezza, che fornisce un sostegno vitale a milioni di rifugiati palestinesi. È più importante che mai che la comunità internazionale sia al fianco dell’UNRWA come fonte di sostegno per il popolo palestinese.
Soprattutto, questa è una giornata per riaffermare la solidarietà internazionale con il popolo palestinese e il suo diritto a vivere in pace e dignità.
Questo deve iniziare con un cessate il fuoco umanitario a lungo termine, l’accesso illimitato agli aiuti salvavita, il rilascio di tutti gli ostaggi, la protezione dei civili e la fine delle violazioni del diritto umanitario internazionale. Dobbiamo essere uniti nel chiedere la fine dell’occupazione e del blocco di Gaza.
È ormai tempo di muoversi in modo determinato e irreversibile verso una soluzione a due Stati, sulla base delle risoluzioni delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, con Israele e Palestina che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza, con Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati.
Le Nazioni Unite non vacilleranno nel loro impegno verso il popolo palestinese. Oggi e ogni giorno, siamo solidali con le aspirazioni del popolo palestinese a realizzare i propri diritti inalienabili e a costruire un futuro di pace, giustizia, sicurezza e dignità per tutti”