La Asl conferma: a Natale non si può nascere a Civitavecchia

CIVITAVECCHIA – la notizia era trapelata già qualche giorno fa e ora arriva la conferma ufficiale da parte della stessa Asl: sospensione temporanea dell’accettazione pediatrica e delle attività del Punto Nascita dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia. “In considerazione dell’assenza contemporanea di alcuni dei medici pediatri – si legge in una nota ufficiale dell’azienda sanitaria – che non consente di assicurare le normali attività assistenziali del Reparto di Pediatria, e che soprattutto non consente di garantire l’assistenza pediatrico-neonatologica ai neonati, a cui non si è potuto far fronte neanche attraverso l’utilizzo dei medici pediatri convenzionati così come deciso nei colloqui intercorsi tra la direzione della UOC Pediatria e la Direzione Sanitaria e su disposizione del Direttore Sanitario Aziendale, si rende indispensabile interrompere temporaneamente le attività del reparto di Pediatria e conseguentemente del Punto Nascite. Pertanto sono sospese le accettazioni per i ricoveri in Pediatria; non saranno inoltre disponibili le consulenze pediatriche per il Pronto Soccorso e non sarà possibile l’assistenza al Punto Nascita. Gli Ostetrici in servizio nei giorni di apertura del Punto Nascita e fino al giorno 3 gennaio valuteranno i ricoveri tenendo presente il calendario del blocco del Punto Nascita, e provvedendo ad indirizzare e/o a trasferire le donne in altri nosocomi. Durante i periodi di chiusura, sarà attivato il protocollo di emergenza che prevede il trasferimento, con una autoambulanza con pediatra a bordo, ad uno degli ospedali più vicini dotati di Punto Nascita, a tutela della salute dei neonati e delle donne partorienti”.
“La situazione di carenza di organico della pediatria del San Paolo – prosegue la Asl – è nota da tempo: sulla carta vi svolgono la loro attività 7 pediatri ed un primario, ma per alcuni medici esistono limitazioni funzionali che di fatto consentono a sole 4 unità di effettuare la turnazione. In questi giorni poi l’infortunio occorso ad uno dei quattro operativi sta rendendo ancora più difficoltosa la gestione delle guardie pediatriche, tanto che neanche l’impiego di unità mediche esterne in convenzione riesce a sopperire alle difficoltà. La Regione Lazio nei mesi scorsi ha concesso una prima deroga all’assunzione di una nuova unità, con l’accordo di rivalutare nel prossimo 2015 la situazione per un eventuale ampliamento ad altre due unità. Non potendo indire un concorso pubblico si è scelto di agire mediante un bando nazionale di mobilità (a cui hanno partecipato undici specialisti), il cui iter amministrativo si sta concludendo proprio in questi giorni (ieri si è svolta l’ultima prova orale). Ciò rende a questo punto molto prossima l’assunzione della nuova unità che in qualche modo permetterà di tornare, pur in una situazione di difficoltà, ad una qualche normalità, ferma restando nel 2015 la possibile richiesta di ampliamento ad altre due unità della graduatoria utilizzabile e la ASL intende procedere in tal senso. La richiesta di nuove deroghe, per le quali già sono in corso contatti significativi tra la Direzione Generale e la Regione Lazio, dovrà comunque inserirsi nel quadro complessivo delle criticità che molti altri settori dell’Azienda stanno vivendo, e dovrà comunque tener conto dei limiti del turn over (15%), con la necessità di muoversi anche nell’ambito dei nuovi scenari che emergeranno con l’approvazione degli atti aziendali delle Aziende Sanitarie”.
“L’apertura di ieri mattina del cantiere per le nuove Sale Parto – conclude la Asl RmF – e la prospettiva sempre più concreta di ristrutturare completamente il reparto di Pediatria e quello di Ostetricia, stanno li a testimoniare comunque quanto l’Azienda Sanitaria si stia già muovendo e continui a muoversi per riqualificare l’intera linea di attività della pediatria e neonatologia, nonchè dell’Ostetricia e della Ginecologia”.