“Tvn: preoccupiamoci anche dei lavoratori e dell’indotto”

CIVITAVECCHIA – Da qualche giorno si parla, con aria molto preoccupata da parte del mondo del lavoro, di chiusura della centrale TV Nord – ENEL di Civitavecchia a seguito dell’uscita dal carbone prevista per il 2025. Preoccupazione per i lavoratori del settore, per i metalmeccanici e per l’indotto. Oltre a preoccuparci giustamente dell’ambiente, si dovrebbero portare studi ed alternative valide onde non perdere posti di lavoro: a chiacchierare di ambiente siamo infatti tutti “dottori”, altro è coniugare i due aspetti.

Io, dopo l’uscita annunciata, non mi auguro la definitiva chiusura della centrale, ma la riconversione dai combustibili fossili come il carbone ad energie naturali, pulite, non inquinanti. Un mio amico mi ha fatto l’esempio dei meccanici artigiani. Una volta, ha iniziato, i meccanici aggiustavano i pezzi del motore. Oggi gli stessi collegano il motore al computer e sostituiscono i pezzi. Grazie alla tecnologia e grazie a dei corsi specifici per gli operatori del settore.

Quindi, penso che la trasformazione della centrale sia una cosa possibile come possibile sia la riorganizzazione del tessuto lavorativo al suo interno con lavoratori specializzati. Non bisogna perdere posti di lavoro per chi grida fuori dal coro. La prossima amministrazione, speriamo con l’apporto di Fratelli d’Italia, dovrà interloquire onde assicurare un futuro ai lavoratori dell’indotto.

Sempre in materia ambientale, vi è poi il discorso porto, ben più complicato.
Nel 2008 c’era il progetto per l’elettrificazione delle banchine degli yacht per un totale di 3 banchine. Pensate che quel progetto è già stato superato ma mai attuato. Ritengo – dopo avere fatto studi e chiesto ad ingegneri del settore – che grazie ad una centralina di supporto, dentro l’area portuale, si possano elettrificare tutte le banchine ed evitare i fumi in città. Inoltre, la centralina, potrebbe attingere energia da Torre Valdaliga sud (Tirreno Power), centrale funzionante a Metano, con impatto minimo ambientale.

A proposito poi dell’area Italcementi, noto che adesso ci si sveglia, nuovamente, da un torpore durato anni e tutti cavalcheranno lo smaltimento dell’amianto : tuttavia ancora non si vede nulla. L’amianto va messo in sicurezza e sempre per il benessere dei cittadini. Infine, un cenno merita l’inquinamento elettromagnetico. Pochi o nessuno ne parlano, ma anche questo riguarda il nostro tessuto sociale cittadino ed è una tematica che va trattata con attenzione e con le competenze che contraddistinguono una politica del “fare” con una adeguata preparazione in tema di cultura ambientale. Ciò che mi ripropongo e ci riproponiamo di fare come Fratelli d’Italia nella prossima amministrazione comunale.

 

Giuseppe PanepintoMembro circolo “Paolo Borsellino” FdI Civitavecchia