Raccolta differenziata, tempi stretti per ottenere i fondi della Provincia

raccolta differenziataCIVITAVECCHIA – Tempi stretti per ottenere i finanziamenti della Provincia destinati alla raccolta differenziata porta a porta. A sollecitare l’Amministrazione comunale ad attivarsi rapidamente sono Gino De Paolis, capogruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà in Provincia di Roma, ed Ismaele De Crescenzo, capogruppo di Sel al Comune di Civitavecchia.
La Regione Lazio ha infatti pubblicato sul proprio Bollettino Ufficiale la delibera n. 406 del 6 agosto del 2012 con la quale programma le risorse finanziarie per gli anni 2012-2014 da destinare alla raccolta differenziata e porta a porta.
“A seguito di questa delibera – ricordano De Paolis e De Crscenzo – entro il prossimo 21 novembre la Provincia di Roma dovrà trasmettere alla Regione il Piano/Programma relativo alla Differenziata e Porta e Porta per i Comuni dell?Ente Provinciale. Il Comune di Civitavecchia dovrà, quindi, velocemente accordarsi con gli uffici della Provincia per presentare il proprio progetto di realizzazione di raccolta differenziata e porta a porta. Come si evince dalla delibera regionale, i tempi sono ristretti e quindi da una parte, dopo la positiva sperimentazione nei tre quartieri della città, c?è l?entusiasmo e la voglia di iniziare questo nuovo e positivo percorso, dall?altra c?è la preoccupazione che la scadenza ravvicinata possa in qualche modo pregiudicarlo?”.
“Contestualemte alla fase di progettazione della raccolta differenziata – continuano i due esponenti di Sel – come da impegni ufficiali intercorsi, avvenuti in Commissione Ambiente della Provincia alla presenza dell?Assessore Civita, i Sindaci del comprensorio (Civitavecchia, Allumiere e Tolfa) dovranno individuare un sito nel quale realizzare un impianto di compostaggio aerobico per il trattamento dell?umido domestico. Questo impianto dovrà, come enunciato, avere delle caratteristiche precise, ovvero essere funzionale alla raccolta dell?umido, esclusivamente a favore dei Comuni del comprensorio. Il sito dovrà essere individuato fuori dal territorio protetto (Zps) e dovrà essere gestito, se non in proprio, con una prevalente partecipazione pubblica. Tutto questo dovrà servire a porre un freno, addirittura, all?’idea di poter realizzare una megadiscarica ad impatto criminale sul comprensorio. Quindi, – concludono- deve prevalere la logica che ciascuno si assuma la responsabilità di risolvere lo smaltimento e la gestione dei propri rifiuti, senza scaricarla sugli altri?”.