PD Civitavecchia: “Rimpasto di giunta, altro giro di valzer”

CIVITAVECCHIA – “Eppure si dovrebbe quotidianamente essere, ma ne siamo assai lontani, impegnati con il governo di una città tra le più importanti del Lazio. Invece, apprendiamo dalla stampa che saremmo prossimi al sesto rimpasto di Giunta e quest’ultimo, ma chissà se davvero l’ultimo, si realizzerebbea circa un anno dalle prossime elezioni amministrative. Un anno è il tempo appena sufficiente perché chi ha l’ambizione a svolgere un ruolo da assessore capisca, sempre che ne abbia le competenze, il funzionamento della macchina di cui ha avuto in prestito le chiavi.
Dunque, appare evidente, anche ai più distratti, che la eventuale frenetica sostituzione di assessori avrebbe poco, o meglio nulla, a che fare con competenze e qualità e, meno che mai, con l’esigenza di offrire servizi migliori ai cittadini o portare avanti un qualche disegno amministrativo, di cui in verità non si è mai vista traccia.
La verità sembrerebbe essere quella che appare: si tratterebbe, infatti, ancora una volta, di una mera, poco dignitosa, spartizione di potere e poltroncine.
La città ha, purtroppo, ben altre emergenze sulle quali l’Amministrazione farebbe bene a cimentarsi e dalle quali, ove affrontate opportunamente, ne potrebbe guadagnare la qualità della vita della nostra comunità.
Energia e ambiente, occupazione, degrado urbano, servizi alla persona e alle imprese, commercio e turismo, sanità e cultura; e questo solo per stare ai titoli.
Vi sono molte questioni che stentano a procedere con la necessaria speditezza per via di una preoccupante mancanza di visione e una completa assenza di regia.
Per quanto ci riguarda torniamo ancora una volta, con ostinazione, a proporre un metodo che viene perseguito solo a colpi di annunci ma che, nella realtà, non trova riscontro. Riteniamo necessario, se davvero si vogliono raggiungere alcuni obbiettivi essenziali per lo sviluppo della città, chiamare a raccolta le forze sociali e produttive, assieme alle forze di opposizione e in modo condiviso, senza sterili partigianerie, spingere verso le migliori soluzioni. Ciò che si osserva è che non sono pochi coloro che pensano di lavorare in solitudine, ritenendo di poterne trarre un qualche marginale ed effimero beneficio di parte. Il risultato finale è dinanzi agli occhi di tutti: nessun risultato.
L’unica consolazione, di fronte allo spettacolo deprimente offerto, è che sarebbero, per buona sorte, gli ultimi atti di una Amministrazione, ricordata solo per ciò che non si è realizzato.”

Il Partito Democratico e il Gruppo Consiliare