L’Usb sostiene i referendum sociali

CIVITAVECCHIA – La USB di Civitavecchia partecipa alla raccolta firme per i cosiddetti “referendum sociali”. Già ben avviata da circa un mese, la campagna referendaria comprende quattro quesiti contro la “cattiva scuola” del governo Renzi, due quesiti di contenuto ambientale contro trivelle e inceneritori, e, infine, una petizione popolare per ritirare il decreto Madia attraverso il quale si intende riproporre la privatizzazione dei servizi pubblici.
“Oggi che si vorrebbero restringere gli spazi di democrazia – affermano dall’Usb – è più che mai necessario poter esprimersi su questioni di così grande rilievo, che impattano sulla vita quotidiana di milioni di cittadini. Ricordiamo i temi dei referendum”. Questi i temi del referendum e la posizione dei promotori.

POTERI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: “Vogliamo cancellare il potere del dirigente scolastico di scegliere in modo discrezionale i docenti della propria scuola e di confermarli o mandarli via dopo un triennio, con il forte rischio di gestioni clientelari”.
VALUTAZIONE DEL MERITO DA PARTE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: “Vogliamo eliminare la possibilità per il preside di elargire in modo discrezionale premi in denaro agli insegnanti considerati ‘meritevoli’, scongiurando così ulteriori divisioni tra i lavoratori e rilanciando la contrattazione.”
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: “Vogliamo abrogare l’obbligo di 200 ore nei licei e 400 ore nei tecnici e professionali di alternanza scuola-lavoro, un impegno inattuabile che, oltre a colpire l’autonomia scolastica, imporrà la dequalificazione dei progetti formativi e la loro trasformazione in semplice addestramento professionale, se non lavoro gratuito”.
SCHOOL BONUS: “Vogliamo abrogare il forte sgravio fiscale (incostituzionale) in favore di chi elargisce somme di denaro alle scuole, per impedire l’ingresso dei privati nella Scuola Pubblica e fare in modo che non si creino scuole di elite, di serie B e serie C”.
TRIVELLAZIONI: “Vogliamo fermare tutti i nuovi progetti di perforazione e estrazione (oltre 100), anche in mare oltre le 12 miglia, ricordando che il referendum non riguarda le concessioni già assegnate”.
INCENERITORI: “Vogliamo opporci al piano nazionale per lo sviluppo degli inceneritori previsto dallo Sblocca Italia (L. 133/2014), per tutelare la salute pubblica e restituire alle Regioni il potere di programmazione e di gestione in materia di rifiuti”.
BENI COMUNI: “Vogliamo che sia rispettato l’esito del referendum sull’acqua e sui servizi pubblici locali del giugno 2011, contro gli intenti di privatizzazione del decreto Madia, per sostenere la versione originale della legge per la ripubblicizzazione del servizio idrico e per inserire il diritto all’acqua nella Carta costituzionale”.