“La mappa dell’amianto che nessuno vede”

eternit amiantoCIVITAVECCHIA – Sulla stampa locale ha avuto finalmente adeguato risalto l’episodio che ha coinvolto una cittadina ed il settore della Pubblica Amministrazione, nelle vesti della Usl Rm/F. A margine della querelle, nel merito della quale non sembra opportuno entrare, resta pur vero il fatto che il comprensorio di Civitavecchia sia letteralmente sommerso dall’amianto e resta pur vero il fatto che se nessun privato prende carta e penna e non si fa sentire nelle opportune sedi, comprese quelle giudiziarie, la questione amianto rimane dormiente e il settore della Pubblica Amministrazione, responsabile del problema, invece pure. Presso il fabbricato di Fiumaretta, opportunamente ceduto dall’Enel al Comune, la presenza accertata di amianto ha rivelato di essere “compresa nei limiti di tolleranza”, mentre l’amianto contenuto nel manufatto, opportunamente e giustamente denunciato dalla nostra concittadina, ancorché esposto all’azione disgregante degli agenti atmosferici, è stato dichiarato dalla Usl Rm/F, in “discreto stato di conservazione” e da ricontrollare entro 3 anni. Fin qui sembra che il fenomeno amianto sia tenuto sotto controllo dai competenti settori della Pubblica Amministrazione, attraverso una serie di verifiche che, peraltro, non hanno condotto all’eliminazione del pericolosissimo agente inquinante, nonostante tutto quello che si é scatenato in merito alla presenza di amianto allo stato “brado” o “discretamente conservato”, così come riportato dalla stampa nazionale in merito alla sentenza con quale il Tribunale di Torino il 14 febbraio u.s, su richiesta del P.M. Dr Guariniello, ha condannato i proprietari della fabbrica Eternit di Casale a ben 16 anni di reclusione ed l risarcimento di 95 milioni di euro per le vittime dell’amianto, o in merito all’episodio in cui i Militari della Tenenza della GdF di Piedimonte Matese (CE), sotto la guida del Procuratore Capo della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (CE), in ottemperanza al Protocollo d’intesa, sottoscritto presso la Prefettura di Caserta alla presenza dei Ministri dell’ Interno, della Giustizia e dell’Ambiente, nell’ambito delle attività finalizzate alla prevenzione e contrasto delle violazione in materia di salvaguardia ambientale, hanno proceduto al sequestro dei capannoni di alcune aziende, per un totale di 27.000 mq, tutti ricoperti con lastre di amianto denunciandone i proprietari alla competente Autorità Giudiziaria. Per concludere, se chi di dovere alzasse il sedere dalla poltrona e si facesse un giro per il comprensorio resterebbe allibito dalla quantità di amianto in stato di abbandono agli agenti atmosferici, a cominciare, ma solo a titolo di esempio, dai ruderi di un casello ferroviario, ubicato alle spalle del Supermercato Elite, ove lastre di amianto visibilmente rotte giacciono da anni all’azione degli agenti atmosferici, o i fabbricati fatiscenti di un ex azienda agricola in abbandono nei pressi della Borgata Aurelia le cui coperture in amianto si stanno letteralmente disfacendo tra l’indifferenza degli organi preposti alla salvaguardia ambientale. Un certo Erskine Caldwell negli anni della grande depressione del ‘29 scrisse il capolavoro “Tobacco road”, noi negli anni della grande depressione del 2012 potremmo scrivere il libro “Amianto road”.

Gabriele Pedrini – Segretario Federale Fiamma Tricolore