La Attig: “Una cabina di regia per la Piastra Logistica”

Fabiana AttigCIVITAVECCHIA – Piastra logistica si, ma quando? E a quale prezzo? E, soprattutto, quale è il progetto strategico? Sono i quesiti che si pone il movimento politico Freedom dopo il progetto presentato la scorsa settimana a Roma dal Sindaco Moscherini.
“L’idea, di per sé, non è sbagliata ma, e senza voler essere bastian contrari, si tratta di una boutade buona per lanciarsi verso l’Autorità portuale o di un serio schema di sviluppo? – si domanda il Coordinatore Fabiana Attig -Questa città, infatti, per troppo tempo è stata prigioniera di annunci e false promesse. Annunci e false promesse che hanno fatto sognare un eldorado occupazionale ed economico di cui oggi, purtroppo, non vi è traccia. Non vorremmo essere passati dal territorio dei megaparchi a quella delle rotatorie”.
La Attig rileva come alla manifestazione capitolina erano assenti i principali rappresentanti del Governo annunciati prima del convegno. “Elemento questo di non poco conto – commenta –  visto che ormai si parla di piastra logistica da oltre due anni! Dunque come si può pensare di realizzare un’opera così gigantesca senza l’avallo, politico ed economico dell’Esecutivo? Non basta la dichiarazione, seppur autorevole, di un Sottosegretario per affermare che esiste la volontà nazionale. Serve molto di più. E poi, siamo sicuri che le grandi aziende del settore (Evergreen ad esempio) sarebbero disposte a fare un salto nel buio e spostare i loro traffici nel nostro spicchio di Mediterraneo senza, ancora,  alcun impegno ufficiale da parte di Palazzo Chigi?
La Regione, ma per bocca della sua presidente, ha realmente intenzione di investire? Quale è il programma operativo che si intende seguire?”.
“La proposta di Freedom – conclude la Attig – per andare veramente a vedere se il progetto è fattibile, è di creare, da subito, una cabina di regia all’interno della quale, oltre all’Amministrazione, vi siano tutte le realtà locali (tra cui Viterbo che non può essere tenuta in disparte), le forze imprenditoriali nazionali, romane e della città, e, perché no, le Ambasciate dei Paesi del Mediterraneo. Se Civitavecchia deve trasformarsi in ‘Hub’ della logistica ben venga, a patto che tutti siano coinvolti nella definizione del futuro piano strategico”.