La Asl: “Nessun taglio ma solo una migliore qualità del servizio”

rsa calamattaCIVITAVECCHIA – “Destituite di qualunque fondamento le dichiarazioni secondo le quali la riduzione, sia pur minimale, del monte ore contrattuale per il personale di nursing del Calamatta sarebbe dovuto a tagli economici regionali ovvero alla politica di contenimento dei costi”. Lo chiarisce in una nota stampa la Direzione aziendale della Asl RmF in risposta ai numerosi interventi di queste ore sulla riassunzione dei dipendenti della Rsa Calamatta da parte della nuova società che gestisce la struttura, la Melanie Klein.
“La verità vera – prosegue la nota della Asl – già più volte spiegata ma pervicacemente ignorata, è che Calamatta non è più un luogo dove ‘parcheggiare’ i pazienti che vi sono ricoverati, ma è divenuta una struttura dove tentare di ‘riabilitare’ i pazienti e questo comporta una diversa composizione dello staff assistenziale: non più solo professionisti del nursing, ma anche professionisti della terapia riabilitativa fisica e psichica come équipe per un intervento multidisciplinare. Ecco perchè il rapporto tra personale di nursing e ricoverati passa da 1,8 pazienti per unità di personale a 2,2! La differenza di 0,4 è coperta da una qualità dell’assistenza infinitamente superiore perchè i pazienti devono essere sempre meno ‘sorvegliati’ e sempre più ‘recuperati’ attraverso l’immissione, appunto, di professionalità specialistiche prima nemmeno previste. E questa è una cosa che va ascritta a merito di chi ha emanato il nuovo decreto, non quale conseguenza da rimproverare alla Regione! Magari ce ne fossero altri 100 di decreti con tale lungimiranza e modernità di azione! Quindi, per garantire l’occupazione di tutti i dipendenti a tempo indeterminato invece di ridurli numericamente e sostituirli con altre figure professionali, l’accordo tra datore di lavoro e rappresentanze dei lavoratori ha previsto una lieve diminuzione dell’orario di servizio degli operatori addetti al nursing, senza pregiudicare il ricorso a quelle figure specialistiche che attualmente non ci sono”.
Secondo la Asl, quindi, nessun vantaggio deriverebbe al gestore che avrebbe al contrario oneri e doveri in più e ad un costo, per l’azienda sanitaria, nettamente inferiore.
“Capzioso, quindi – conclude la nota della Asl – mescolare per puro amore della polemica, il piano di rientro con Calamatta tirando dentro responsabilità regionali che non esistono ed intorbidendo le acque facendo pensare a chi non conosce i dettagli della questione che ci sia una diminuzione dell’assistenza su Calamatta: è esattamente il contrario; e di questo va dato merito a chi ha emanato il nuovo decreto”.