Il Pd chiede la revoca del Regolamento sui dehors

CIVITAVECCHIA – Il Partito democratico chiede la revoca del Regolamento comunale sui dehos Lo fa attraverso una mozione presentata dal Gruppo consiliare, a firma Marco Piendibene e Paola Rita Stella, nella quale chiede contestualmente di “avviare immediatamente una conferenza di servizi per l’acquisizione univoca di tutti i pareri di competenza relativi alla trattazione, predisponendo contestualmente la delibera di Consiglio Comunale per un nuovo Regolamento”. Di seguito il testo integrale della mozione.

Premesso:
che in un comunicato del 12 novembre 2014 l’Assessore all’Urbanistica rassicurava gli operatori interessati a dotarsi di strutture dehors, affermando che per tavoli e sedie ai sensi dell’art. 4 comma 1 del “suo provvedimento”, non sarebbe servita l’autorizzazione paesaggistica;
che effettivamente l’art. 4 comma 1 lett. a) del Regolamento Comunale sui dehors, prevede che alcune tipologie di arredo quali tende retrattili, tende a pagoda, pedane, accessori di delimitazione, ecc., non necessitano di tale procedimento autorizzativo;
che invece, in palese contraddizione con quanto sopra, le stesse identiche tipologie vengono assoggettate dal Comune di Civitavecchia alla procedura di Autorizzazione Paesaggistica Ministeriale facendo risultare ingannevole asserire che per strutture così dette “leggere “ non serve la procedura paesaggistica mentre, di contro, gli Uffici Comunali richiedono regolarmente la procedura in sub delega anche per sopra descritti piccoli arredi.

Rilevato:
che da parte dell’attuale Amministrazione Comunale si in più occasioni dichiarato che nessuna prescrizione di demolizione coattiva è stata ordinata, e che le demolizioni effettuate sarebbero risultate decisioni autonome dei commercianti;
che invece all’art. 3 comma 12 dello stesso Regolamento Comunale si prevede che quando il provvedimento rilasciato dal SUAP decade, la struttura esistente deve essere temporaneamente rimossa.

Visto:
che nel Codice Unico Ambientale (Dlgs 42/04), all’art. 167, è prevista la procedura di compatibilità paesistica per strutture esistenti, ovvero che non prevede la demolizione, ma consente di richiedere a posteriori il parere ambientale su ciò che è già costruito. Questo implica, che se l’Amministrazione Comunale avesse voluto tutelare gli interessati, applicando una norma vigente a difesa degli operatori e a salvaguardia del commercio e non punitiva per le istallazioni esistenti, avrebbe potuto implementare tale impostazione nel Regolamento in questione.

Considerato:
che rispetto ai tempi preventivati dall’Assessore competente all’atto dell’approvazione del Regolamento in questione, dove a mezzo stampa si dichiarava che con procedura semplificata (sub delega) sarebbero stati sufficienti 45 giorni per l’ottenimento dei pareri necessari al rilascio del permesso definitivo da parte del SUAP, il periodo di attesa finalizzato all’ottenimento del permesso per l’installazione di un dehors è notevolmente più lungo;
che l’Amministrazione Comunale giustifica tali ritardi attribuendo le responsabilità al Ministero competente che richiede integrazioni o prescrizioni ovvero ai commercianti stessi che avrebbero sbagliato le modalità previste per la richiesta del dehors.

Data:
la farraginosità e la contraddittorietà del Regolamento Comunale sui dehors approvato dall’attuale Amministrazione Comunale, per il quale sarebbe stato più saggio chiedere un parere preventivo ovvero concordare alcuni passaggi con lo stesso Ministero competente al fine di evitare l’attuale “percorso a ostacoli” a cui deve sottostare ogni singolo richiedente;
la possibilità dell’applicazione dell’istituto della Conferenza dei Servizi (art. 14 ter L.241/90), con la quale è prevista l’acquisizione di tutti i pareri in un’unica procedura, e quindi anche lo stesso Ministero espressosi preventivamente su tutto il Regolamento, avrebbe formulato un parere cumulativo e non applicato di volta in volta alle diverse casistiche, utilizzando se necessario l’opzione del silenzio assenso previsto dalla norma.

Atteso:
che se l’Amministrazione Comunale avesse correttamente e diligentemente utilizzato le procedure di legge esistenti, oggi tutti i dehors complessivamente e contestualmente sarebbero stati autorizzati in con un’unica procedura amministrativa in capo al Comune di Civitavecchia. Solo in questo modo si sarebbero allora rispettati tempi certi e procedure snelle, a tutela dei commercianti e senza la necessità di demolire i dehors esistenti. Ne consegue che il Regolamento vigente è sbagliato nella sua impostazione dato che non tiene conto delle specifiche necessità degli operatori commerciali e tantomeno si avvale della pur possibile semplificazione delle corrette normative ambientali;
che nel Regolamento stesso si obbliga al pagamento del suolo pubblico anticipato per un dehors pur senza averlo fisicamente installato (interpretazione vessatoria che può essere sostituita con il pagamento del suolo in ragione della effettiva concessione, poiché nel caso che l’Autorizzazione paesistica contemplasse riduzioni di superficie, il Comune sarebbe costretto a restituire parte degli importi versati con il verificarsi di una condizione assolutamente paradossale);
che dalla evidente confusione introdotta dal Regolamento in questione, potrebbero scaturire anche dei risarcimenti cumulativi del danno da parte di tutti i richiedenti.

Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale

Impegna
Il Sindaco e la giunta a predisporre gli atti per la revoca del Regolamento Comunale che norma i dehors e ad avviare immediatamente una conferenza di servizi per l’acquisizione univoca di tutti i pareri di competenza relativi alla trattazione, predisponendo contestualmente la delibera di Consiglio Comunale per un nuovo Regolamento che tenga conto delle semplificazioni proposte dalla presente mozione.