Il coraggio di sfidare i potenti

CIVITAVECCHIA – Ernesto Tarallo, Matricola A 527550/75. Finisce così ogni suo comunicato su facebook, una delle poche pagine a dargli visibilità. Il suo profilo usato per fare la guerra al colosso energetico Enel. Nome e cognome per ricordare di essere vivo, di essere una persona. Numero di matricola, la sua memoria storica lavorativa.

Ottavo giorno di sciopero della fame e presidio permanente sotto la sede nazionale di Enel S.p.A di Viale Regina Margherita 137 a Roma per lui. Ernesto Tarallo era un dipendente di Tirreno Power presso la centrale di Torre Valdaliga Sud a Civitavecchia, licenziato il 19 dicembre 2017. A Dicembre 2016 Tirreno Power e i sindacati di categoria, Cgil, Cisl e Uil, sottoscrivono un accordo per la gestione dei 181 lavoratori in esubero nelle tre centrali operative, tra cui Civitavecchia. Gli esuberi sono una conseguenza del processo di ristrutturazione avviato dopo il sequestro dei gruppi a carbone di Vado Ligure; le ipotesi di reato sono disastro ambientale e danno alla salute dei cittadini. Secondo la procura di Savona la centrale ha provocato 442 morti tra il 2000 e il 2007. Di certo ci sono i 181 esuberi. A pagare sono sempre i cittadini, in un caso o nell’altro. L’accordo sottoscritto viene definito eccellente dai sindacati e Tirreno Power ottiene quanto previsto nella ristrutturazione aziendale.

C’è però un dipendente, il Signor Ernesto Tarallo, che di uscire a testa bassa e sconfitto non ci pensa proprio e decide di chiedere l’attuazione della convenzione sottoscritta nel 2003 tra Comune di Civitavecchia e Enel, stipulato in occasione della riconversione a carbone della Centrale di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, come risarcimento alla città, dove Enel si impegnava a favorire manodopera locale con particolare riguardo al personale di Torrevaldaliga sud che dovesse risultare in esubero.Tale particolare aspetto della convenzione è stato poi sottoscritto con specifico verbale di accordo in sede di Presidenza del Consiglio dal Comune, l’Enel, la Tirreno Power, la Regione Lazio e dalle OO.SS. Nazionali e territoriali di categoria con prot. 64/E il 17/02/2004. Perché i sindacati non hanno chiesto l’applicazione dell’accordo del 2003 invece di sottoscriverne un altro nel 2016, avallando i 181 esuberi? Al momento di firmare l’accordo nel 2016 nessuno ha pensato, tra le parti coinvolte, di portare o ha portato la precedente convenzione del 2003 al Vice Ministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova per far rispettare a Enel un impegno assunto a titolo risarcitorio nei confronti della città? E’ superfluo, ma sicuramente importante, ricordare che ad oggi il principale azionista è il Ministero dell’Economia e delle finanze con una quota del 23,585 %.

Vorremmo chiederci perché Enel non rispetti l’accordo ricollocando al suo interno il Sig. Tarallo e gli altri dipendenti in esubero su Civitavecchia, ma poi ci ricordiamo della Lectio Magistralis dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel S.p.A., Francesco Starace alla Luiss nel 2016, di cui riportiamo uno stralcio e vi indichiamo il link dove poter rivedere il video e ascoltare le parole dell’AD di una delle maggiori società il cui principale azionista è lo Stato:
“Per cambiare un’organizzazione aziendale è necessario che un manipolo di cambiatori distrugga fisicamente i gangli che si oppongono al cambiamento. A tal fine bisogna creare malessere e poi colpire le persone che si oppongono al cambiamento in modo da suscitare paura nell’intera organizzazione. Così in pochi mesi l’organizzazione capirà perché alla gente non piace soffrire”.

http://stream24.ilsole24ore.com/video/impresa-e-territori/starace-enel-spaventare-dipendenti-cambiare-polemiche/AD4NuQQ?refresh_ce=1

Solo un’ultima riflessione, perchè a Civitavecchia, secondo porto in Europa per traffico croceristico, importante scalo merci, due centrali sul territorio, un interporto e molto altro, i cittadini vengono trattati come schiavi usa e getta? Al servizio di chi?

Roberta Piroli