I conti sulla Frasca non tornano

alberi frascaCIVITAVECCHIA – Si tinge di nero il futuro della Frasca. Quello che dipinge il circolo cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà è infatti un quadro che, in attesa di riscontri, si presenta piuttosto oscuro. Secondo Sel nei giorni scorsi è stato siglato un patto parasociale dalla Cooperativa che gestisce il campeggio della pineta della pineta che somiglia in realtà una cessione vera e propria dell’area. “Un regalo ad una grossa società del settore – commentano dalla segreteria del partito – che prima trasformerà la pineta in una mega struttura turistica e poi, essendo in possesso del diritto di prelazione sull’acquisto definitivo, potrà disporre a suo piacimento dei 18 ettari di terreno e provare a destinarli a chissà quale altro scopo. I debiti accumulati negli anni dalla Cooperativa, uniti alla progressiva diminuzione del numero dei soci, in particolare di quelli civitavecchiesi a vantaggio di soci provenienti da fuori e all’impossibilità di realizzare i progetti previsti dalla convenzione di assegnazione, hanno determinato la necessità di ingresso di nuovi partners privati, ai quali è stato ceduto l’intero controllo della costituenda s.r.l., previa trasformazione in società s.r.l. della stessa Cooperativa. Se pur corretta dal punto di vista amministrativo, è un’operazione che tradisce clamorosamente lo spirito della concessione iniziale, che era quello di consentire ai cittadini di Civitavecchia di poter gestire e valorizzare un  pezzo prezioso del nostro territorio per finalità sociali”. E la contropartita secondo Sel sarebbe ben misera: “oltre al rilevamento della situazione debitoria, solo servizi gratuiti e sconti vari per gli attuali soci e per i loro famigliari nella nuova struttura turistica, ma solo per un periodo limitato di 14 anni, termine oltre il quale sarà possibile appunto l’opzione di acquisto del bene immobile da parte della nuova società”.
I vendoliani locali avanzano quindi una serie di interrogativi: “I soci della ormai ex Cooperativa campeggiatori perché hanno accettato ancora di ricevere in concessione il bene pur sapendo che non sarebbero stati in grado di ottemperare agli obblighi connessi? Forse perché avevano già pronto l’acquirente, una volta ‘svenduto’? E a cosa sono riconducibili le insolvenze della Cooperativa, pur avendo la stessa sempre beneficiato di agevolazioni ed esenzioni nei pagamenti dei tributi locali? Perché il consiglio di amministrazione è stato riconfermato nonostante la situazione debitoria? Non si poteva operare attraverso un aumento di capitale sociale con l’ingresso di nuovi soci, giovani e di Civitavecchia, da coinvolgere  nella realizzazione del progetto in house, senza cercare partners estranei che hanno solo la finalità di lucro? In che misura aumenteranno i costi per i frequentatori abituali non soci una volta terminate le opere …migliorative?”.  E ancora: “Cosa prevede il progetto? Quanti alberi saranno sacrificati? Quante strutture e di che tipo saranno realizzate? Quale sarà il futuro degli attuali lavoratori? Saranno mantenuti con contratti regolari fin da ora o licenziati?”. Ma soprattutto Sel si chiede: “chi c’è dietro la nuova società denominata Nuova Frasca? Il Comune di Civitavecchia ed il suo assessore al Mare sono al corrente dell’operazione? Sanno che il piano di recupero approvato dal Comune nel 2005 verrà realizzato da soggetti diversi da quelli che hanno ottenuto il rinnovo della concessione appena un anno fa?  E’ stata informata l’Agenzia regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura  di quale innovazione agricola si tratta?”. E infine: “Sarà interessato l’arenile? Non esistendo alla Frasca un arenile con le caratteristiche di vera spiaggia, peraltro necessaria ad una struttura turistica con ambizioni internazionali, quali genere di interventi sono previsti per il mare e il litorale?”.
Tutti quesiti su cui gli esponenti di Sel auspicano risposte chiare in tempi brevi.